La prima volta di Rattle con Puccini

“Manon Lescaut” folgorante al Festival di Pasqua di Baden-Baden

Recensione
classica
Festspielhaus Baden Baden Baden Baden
Giacomo Puccini
12 Aprile 2014
La meno eseguita delle grandi opere pucciniane, “Manon Lescaut”, è diventata da qualche stagione oggetto di singolare attenzione da parte delle grandi bacchette contemporanee. Preceduto da Christian Thielemann e da Riccardo Muti (e quella annunciata da Chailly per la sua Scala), si aggiunge ora Simon Rattle, che ha scelto questo titolo per il suo secondo Festival di Pasqua con la complicità dei suoi gloriori Berliner Philharmoniker. Per Rattle, autodichiaratosi “vergine pucciniano”, si tratta del primo approccio con il mondo del compositore lucchese. L’incontro è evidentemente folgorante: l’entusiasmo del neofita si avverte fin dalle prime battute con qualche iniziale eccesso nei volumi orchestrali che sbilancia il rapporto con la scena. Recupera sulla distanza offrendo nel complesso una esecuzione levigatissima sul piano sonoro – l’orchestra suona al meglio delle sue già straordinarie possibilità – e di intensità drammatica al calor bianco, soprattutto nel terzo e quarto atto. Il successo può anche contare su una distribuzione vocale di indiscutibile qualità e curatissima anche nei ruoli minori (fra questi il cameo di lusso del musico della Kozená con madrigalisti al seguito). Della coppia di protagonisti, Massimo Giordano incarna perfettamente Des Grieux nell’eleganza di fraseggio e slancio, mentre la qualità della solida prova di Westbroek non è intaccata da qualche acuto non immacolato. Nonostante lo spostamento alla Francia occupata dai tedeschi (ma le divise naziste sono gestite con grande discrezione), lo spettacolo di Richard Eyre è di impianto solidamente tradizionale e molto attento al dettaglio. Qualche traccia del ’700 si coglie nelle citazioni architettoniche delle pareti che racchiudono le scene ricche ed eleganti di Robert Howell. Grande successo.

Note: Nuovo allestimento del Festspielhaus di Baden-Baden per l’Osterfestspiele in coproduzione con la Metropolitan Opera di New York. Rappresentazioni: 12, 16, 21 aprile 2014.

Interpreti: Eva-Maria Westbroek (Manon Lescaut), Lester Lynch (Lescaut), Bogdan Mihai (Edmondo), Massimo Giordano (Renato Des Grieux), Liang Li (Geronte de Ravoir), Reinhard Dorn (Un oste/Il Comandante di Marina), Magdalena Kožená (Un musico), Kresimir Spicer (Un maestro di ballo), Arthur Espiritu (Un lampionaio), Johannes Kammler (Un Sergente degli Arceri)

Regia: Richard Eyre

Scene: Robert Howell

Costumi: Fotini Dimou

Orchestra: Berliner Philharmoniker

Direttore: Simon Rattle

Coro: Philharmonia Chor Wien

Maestro Coro: Walter Zeh

Luci: Peter Mumford

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Puccini Dance Circus Opera: l’Orchestra della Toscana celebra il centenario della morte del compositore lucchese fondendo musica, teatro-danza e acrobazie circensi

classica

A Bologna si è conclusa con “La traviata” la trilogia verdiana prodotta dall’Orchestra Senzaspine: nitida direzione di Tommaso Ussardi e allestimento in stile “graphic novel” di Giovanni Dispenza.

classica

La Filarmonica Toscanini diretta da Enrico Onofri ha proposto pagine di Beethoven e Schubert, oltre a una “prima” di Daniela Terranova