Doppio Lupu
Il pianista romeno tra Beethoven e Schubert per due serate da ovazione
Recensione
classica
Poter ascoltare nello stesso Festival due concerti di Radu Lupu è un regalo del Bolzano Festival 2013 che ha invitato il pianista rumeno ad esibirsi nel Quarto Concerto di Beethoven con l'Orchestra Haydn diretta da Schellenberger (19/8) e in un recital schubertiano per l'inaugurazione delle fasi finali del 59° Concorso Busoni (21/8). Il tocco di Lupu è inconfondibile e personalissimo, potere dei grandi, e nella maestosità del concerto come nell'intimità delle sonate si nutre dei timbri tipici di quel passaggio cruciale dal Classicismo al Romanticismo che è periodo fecondo dei più interessanti capolavori nella storia del pianoforte. Schubert e Beethoven gli appartengono e spesso s'incrociano in un gioco delle parti dove il Forte – vuoi nelle cadenze beethoveniane vuoi nel primo movimento della La maggiore D959 – è l'atteggiamento psicologico di un uomo indomito che ha già scritto il suo destino, la risolutezza di un artista che vieta di essere fotografato e filmato nelle sue esibizioni. Mentre la sonorità del piano è un tramonto sereno in riva ad un lago, quella tranquillità semplice e naturale ricercata in estate dagli artisti romantici nelle amene località termali della Mitteleuropa. Quando suona Radu Lupu sembra da solo in teatro, il pubblico non esiste. Tutto si trasforma in un profondo monologo, nelle confessioni di un grande saggio sulla vita, dove alla fine anche Ludwig e Franz si trovano uno di fronte all'altro quando, nella Sonata in si bemolle maggiore D960, nel mormorio della mano sinistra al registro grave s'insinua un che di profetico sotto le alte ed eterne melodie della mano destra. Merita elogi anche l'orchestra Haydn, che ha regalato una lettura vibrante della Quinta Sinfonia di Beethoven, data dall'incontro tra un ormai acquisito temperamento beethoveniano e l'eleganza ed intelligenza del bavarese Schellenberger.
Interpreti: Radu Lupu, pianoforte
Orchestra: Orchestra Haydn di Bolzano e Trento
Direttore: Hansjoerg Schellenberger
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