La Colomba è leggera ma vola alto
La rara opera di Gounod è una felicissima riscoperta della Settimana Musicale Senese
Recensione
classica
In quest’estate musicale da tempi di crisi i veri titoli da festival si contano sulle dita di una mano: uno di questi è La Colombe di Gounod, che la Chigiana, per colmo di raffinatezza, ha presentato con i recitativi (è un opéra-comique, quindi in origine non erano musicati) scritti da Francis Poulenc. Senza quest’operina di un’ora e un quarto nata nel 1860 il corso della storia della musica non sarebbe cambiato di una virgola, ma si sarebbe perso un gioiello che brilla di luce purissima, senza una sola imperfezione. Tutto è una meraviglia, un piacere assoluto che coinvolge le orecchie, la mente e un po’ anche il cuore, perché i primi pregi della Colombe sono lo humour, la brillantezza, l’eleganza e la leggerezza più totali, ma ci sono anche un paio di istanti in cui l’amore assoluto di Horace per Sylvie quasi quasi commuove, se non fosse inelegante cedere a questi sentimenti ascoltando un opéra-comique che vuole far credere di essere la cosa più futile del mondo. Ma attenzione: questa musica è in apparenza facile facile, ma prestate un po’ di attenzione e in ogni dettaglio della partitura apprezzerete la maestria di Gounod.
La felicità che ci ha dato quest’operina non sarebbe stata totale se la messa in scena ne avesse turbato lo svolgimento con il sia pur minimo passo falso. Ma le qualità dello spettacolo - curato in toto da Denis Krief - erano le stesse della musica: humour, leggerezza, eleganza totali, sotto l’apparenza di una totale nonchalance, che sui palcoscenici operistici è così difficile da ottenere, anche per l’abitudine dei cantanti a caricare ogni gesto e ogni sguardo. Qui invece, sia merito loro o di Krief, i quattro giovani protagonisti sono stati assolutamente perfetti, scenicamente e anche vocalmente: erano Laura Giordano, Laura Polverelli, Juan Francisco Gatell e Filippo Polinelli. Philipp von Steinaecker ha diretto in modo impeccabile.
Note: In lingua originale. Prima esecuzione in Italia nella versione con i recitativi di Francis Poulenc
Interpreti: Laura Giordano, Laura Polverelli, Juan Francisco Gatell, Filippo Polinelli
Regia: Denis Krief
Scene: Denis Krief
Costumi: Denis Krief
Orchestra: Orchestra della Toscana
Direttore: Philipp von Steinaecker
Luci: Denis Krief
Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche
classica
Saltata la prima per tensioni sindacali, il Teatro La Fenice inaugura la stagione con un grande Myung-Whun Chung sul podio per l’opera verdiana
classica
Jonas di Carissimi e Vanitas di cinque compositori contemporanei hanno chiuso le celebrazioni per i trecentocinquanta anni dalla morte del grande maestro del Seicento