Universi infiniti
Successo per Repertorio Zero a Milano Musica
Recensione
classica
Infiniti universi, multiversi: viene da prendere in prestito il titolo della prima assoluta di Adriano Guarnieri per raccontare ciò che è stato proposto ieri sera dall'«équipe» (così il violoncellista Giorgio Casati nell'intervista pubblicata nel numero di marzo 2012) di RepertorioZero, realtà nata nel 2008 per confrontarsi «con la necessità di trovare soluzioni alle numerose variabili presenti nella musica contemporanea» (Luca Francesconi alla consegna nel 2011 del Leone d'argento all'ensemble meneghino). Una descrizione di mondi musicali possibili impaginata con finezza ed eseguita con perizia vertiginosa: l'atmosferico brano per computer di Banjamin Thigpen «backscatter» incorniciava infatti, dando coesione all'ascolto, un florilegio di prime assolute commissionate da RepertorioZero a compositori italiani di età diverse, fra le quali si segnalano in particolar modo #3987 Magic Mauvedi Francesca Verunelli (pregevolissima ricerca timbrica attuata su percussioni prevalentemente non convenzionali), JMB per elettronica e quartetto d'archi di Vittorio Zago e La bataille de Caresme et de Carnage di Mauro Lanza per violoncello, campionatore e percussioni (autentico corpo a corpo con lo strumento interpretato con bravura da Giorgio Casati). Tutte composizioni che condividono un'attenzione profonda per l'interazione con l'elettronica, intesa non come superficiale presenza 'up to date', o peggio ancora organismo estraneo ad un passo dal rigetto, ma come necessario elemento linguistico in grado di amplificare e rifinire il dato sonoro strumentale. In questo contesto pertanto la combinazione timbrica della già citata composizione di Guarnieri (l'unica priva di elettronica) è apparsa forse meno persuasiva. In generale, comunque, serata di indiscutibile successo.
Orchestra: RepertorioZero
Direttore: Paolo Brandi, regia del suono
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