Il Bach di Dindo

Due serate a Cremona con le suites

Recensione
classica
Festival Monteverdi Cremona
10 Maggio 2012
Riprodurre il linguaggio di Bach nel modo più fedele. Questa la missione di Enrico Dindo che, al 29° Festival di Cremona Claudio Monteverdi, ha eseguito l’integrale delle Suites per violoncello solo di J.S.Bach. Due serate (10-11 maggio) al Ponchielli, introdotte da un “Prologo” del giornalista Oreste Bossini: sulla “scoperta” e sulla prima esecuzione delle Suites come repertorio da concerto, grazie a Pablo Casals (nel 1901), sulla sua prima incisione discografica (registrata nel 1939 ma pubblicata dalla Emi solo nel 1946), sulle fonti manoscritte e le prime edizioni a stampa. Quella di Dindo non è filologica ricerca del suono perduto. Il suo violoncello è sì coevo alle Suites (un Pietro Giacomo Rogeri, ex Piatti, del 1717) ma la montatura è moderna: tastiera, corde, inclinazione del manico, diapason... L’esecuzione di Dindo è invece filologica ricerca del linguaggio bachiano. È studio approfondito nell’articolazione delle frasi, nel modo di tirare l’arco, nel legato, nei colori. È la ricostruzione delle architetture sonore, dalla fonte più vicina all’autore: il manoscritto di Anna Magdalena Bach, senza indicazioni di tempo, di colore… È un’interpretazione ripulita da eventuali “suggerimenti” editoriali. Meditata, maturata, negli anni, con l’esperienza e lo studio. Ed è libertà. Nei tempi di una Corrente, leggera e veloce come uno zefiro. È intima espressione, nelle Sarabande, eleganza sonora nelle Allemande. È musica assoluta. È Bach. Semplicemente. 1-3-5, 2-4-6, le terne proposte nelle due serate. Per motivi pratici (la quinta Suite prevede la scordatura un tono sotto del La, corda più acuta) e in ordine di difficoltà. La sesta è la più ardua. Scritta da Bach per strumento a 5 corde, la sua esecuzione sul violoncello a 4 corde, assume il significato di una sfida musicale. Sublime conquista dell’umano.

Note: XXIX Festival di Cremona Claudio Monteverdi Cremona, Teatro Ponchielli giovedì 10 maggio, ore 21.00 venerdì 11 maggio, ore 21.00 Prologo di Enrico Dindo e Oreste Bossini Credits: Foto di Federico Zovadelli

Interpreti: Enrico Dindo, violoncello

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