Salome rinasce a Bolzano

Schweigkofler mette in scena le perversioni e le nevrosi del XXI secolo

Recensione
classica
Teatro Comunale di Bolzano Bolzano
Richard Strauss
25 Gennaio 2012
Un'adolescente euforica, nevrotica, sbarazzina, iperattiva, agghiacciante ibrido tra donna e bambina, isterica e disadattata. Cristina Baggio, al debutto nel ruolo, scava nella psicologia del personaggio restituendo nella prima del nuovo allestimento bolzanino una Salome diversa e stimolante, più bambina, più problematica, in una contorsione sofferente e continua nel corpo come nell'animo. L'opera di Strauss rinasce cent'anni dopo e se la perversione erotica del soggetto che tanto agitò la censura nel 1905 perde vigore per lo spettatore odierno, ciò che turba ancora è la psicologia deviata di una donna che risponde al desiderio senza freno, come le maree al potere della luna. Ed è quel bianco lunare il colore dell'opera, pretesto di castità necessario ad equilibrare il torbido dell'oscuro mentale: dal vestito di Salome inondato di luce ai satelliti di neon che punteggiano una scena invasa dai grigi metalli, paccottaglia argentata della corte di Erode. La produzione del Teatro Comunale di Bolzano si ascolta tutta d'un fiato. L'orchestra, disposta sull'intero palcoscenico dietro ad un velo nero, restituisce la raffinatezza straussiana mentre ciò che accade in scena, ricostruita sulla buca in espansione verticale, cattura il pubblico quasi incombendo sulla platea. Il contatto è immediato: Salome è oggi, la sua distonia è quella della nostra società. Quando Erode assiste alla «lap dance dei sette veli» tra la schiuma di una vasca, ridiamo perchè il bunga bunga delle nostre cronache assomiglia più ad Hollywood Party, ma nella danza necrofila del finale il terrore delle nevrosi del XXI secolo raggela.

Note: nuovo allestimento della Fondazione Teatro e Auditorium di Bolzano in collaborazione con la Fondazione Teatri di Piacenza e la Fondazione Teatro Comunale di Modena; repliche al Teatro Municipale di Piacenza (4 e 5 febbraio) e al Teatro Comunale di Modena (11 e 12 febbraio)

Interpreti: Salome, Cristina Baggio; Herodes, Scott Macallister; Herodias, Anna Maria Chiuri; Jochanaan, Samuel Youn; Narraboth, Harrie van del Plas

Regia: Manfred Schweigkofler

Scene: Walter Schuetze

Costumi: Kathrin Dorigo

Corpo di Ballo: WhyCompany

Coreografo: Valentina Versino

Orchestra: Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, Orchestra Regionale dell'Emilia Romagna

Direttore: Niksa Bareza

Luci: Claudio Schmid

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