Il "Freischütz" di Berlioz?
All'Opéra-Comique diretto da Gardiner
Recensione
classica
Non di solo Weber si tratta. Per la produzione del “Freischütz” all’Opéra-Comique, Sir John Eliot Gardiner ha voluto la versione in francese. E tra il singspiel del 1821 e l’opera del ’41, le differenze non si limitano alla lingua. Per l’occasione, Berlioz scrive i recitativi e il genere cambia. Non più alternanza tra numeri musicali e dialoghi parlati, che ha certo il merito della rapidità, concentrando l’interesse sul pezzo chiuso. Ma un vero flusso continuo che sposta l’opera di Weber nel campo del “grand opéra” appesantendone la drammaturgia. Berlioz aggiunge pure un preludio all’atto III: riadatta per orchestra l’“Invito alla danza” concepito per pianoforte. E Gardiner è costretto a prendere un movimento del concerto per clarinetto per tappare un buco, lasciato volutamente vuoto da Berlioz. Valeva veramente la pena di non servirsi della partitura originale?
Da un semplice punto di vista musicologico, non si può che essere grati a Gardiner per la scelta. In quanto ad efficacia del risultato, i dubbi restano.
Per altro, ci si è pure messo la mitica Orchestre Révolutionnaire et Romantique a fare i capricci: vari (troppi) i pasticci dei corni naturali, archi non sempre intonatissimi. E l’ouverture comincia male, per riscattarsi in seguito. Scenicamente prevedibile, il tenore Andrew Kennedy possiede il colore giusto e l’abilità necessaria: un Max dalla grazia rossiniana. Uno splendore Sophie Karthäuser. E il cast si conferma come il vero punto forte della serata, certo sotto la bacchetta musicalissima di Gardiner.
Delude la regia di Dan Jemmett. Tanto il regista londinese era stato sorprendente e ricco d’invenzione nel suo recente “Béatrice et Bénédicte” sempre all’Opéra-Comique, quanto è parso a secco nel “Freischütz”. Comunque, è un successo.
Interpreti: Sophie Karthäuser: Agathe Andrew Kennedy: Max Virginie Pochon: Annette Gidon Saks: Gaspard Matthew Brook: Kouno Luc Bertin-Hugault: L'eremita Samuel Evans: Kilian
Regia: Dan Jemmett
Scene: Dick Bird
Costumi: Sylvie Martin-Hyszka
Orchestra: Orchestre Révolutionnaire et Romantique
Direttore: John Eliot Gardiner
Coro: The Monteverdi Choir
Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche
classica
Saltata la prima per tensioni sindacali, il Teatro La Fenice inaugura la stagione con un grande Myung-Whun Chung sul podio per l’opera verdiana
classica
Jonas di Carissimi e Vanitas di cinque compositori contemporanei hanno chiuso le celebrazioni per i trecentocinquanta anni dalla morte del grande maestro del Seicento