Un Bach di poetica nitidezza
Napoli: Bruggen e la sua orchestra affrontano Bach con pacato e intenso equilibrio
Recensione
classica
Per l’ultima tappa della loro tournée italiana Frans Bruggen e l’Orchestra del XVIII secolo, si presentano a Napoli affiancati dal coro Cappella Amsterdam con un programma tutto dedicato a Bach. Nella prima parte è rappresentato il periodo di Kothen con la Suite per orchestra in Do maggiore; nella seconda parte si passa al periodo di Lipsia con l’Oratorio di Pasqua, che a ogni ascolto si stenta a credere sia il semplice travestimento sacro di una precedente cantata encomiastica. Fra le due grandi pagine si incastona, come preziosa rarità, la ricostruzione dello stesso Bruggen di un Concerto per organo in re minore (per il quale assume le vesti di solista il valente Pieter-Jan Belder): si tratta in realtà di una “reinvenzione” del concerto per cembalo BWV 1059, condotta sulla falsariga di quella già a suo tempo registrata da Leonhardt, salvo che per il tempo lento ricavato, un po’ fantasiosamente, dalla sinfonia della Cantata BWV 156.
Con la vecchiaia Bruggen tanto si muove a fatica sul palcoscenico quanto invece appare sicurissimo nella condotta interpretativa che mira a un misurato equilibrio, lontano della vivacità delle sue performances giovanili ma anche molto distante dalle estroversioni dei “barocchisti” oggi più alla moda. Gli stacchi di tempo sono pacati, talvolta anche estremamente dilatati, soprattutto nelle mirabili arie solistiche dell’Oster-Oratorium. La direzione concede ben poco all’occhio ma moltissimo all’orecchio: il gesto scarno, quasi assente di Bruggen rivela la volontà di non frapporsi in alcun modo al fluire delle geometrie musicali bachiane che – grazie alla precisione e alla qualità di suono dell’Orchestra - si dipanano con cristallina limpidezza senza mai perdere per strada le loro qualità “affettive”. Il pubblico alla fine è entusiasta.
Note: Stagione concertistica dell'Associazione Scarlatti - Auditorium di Castel S. Elmo - Napoli
Interpreti: solisti : Ilse Eerens, Patrick van Goethem, Markus Schaefer, David Wilson-Johnson organista: Peter Jan Belder
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