La prima volta di Cecilia Bartoli

È trionfo per "Le comte Ory" a Zurigo

Recensione
classica
Opernhaus Zürich
Gioachino Rossini
23 Gennaio 2011
Ormai da mesi, è inutile cercare un biglietto. "Le comte Ory" è l'evento dell'Opernhaus di Zurigo. Varie sono le ragioni. Certo, la presenza di Cecilia Bartoli. Che ha accettato d’indossare per l’occasione un abito difficile da portare, quello della contessa. E inoltre, si trattava del suo primo ruolo in francese. Come perdersi un tale debutto? I registi Moshe Leiser e Patrice Caurier spostano l’azione nella Francia occupata. Gli uomini combattono al fronte e il conte ne approfitta per sedurre le donne. L’anticlericalismo già presente nel libretto è dominante nella visione del tandem Leiser-Caurier: Ory, all’atto I, è un eremita che riceve tutte le donne del villaggio in una roulotte trasformata in alcova rosso fuoco; e scivola, insieme ai suoi complici, negli abiti di una religiosa. In un paese, come la Svizzera, a forte tradizione protestante, le finte Ave Maria per mascherare gozzoviglie scatenano inevitabilmente l’ilarità del pubblico. L’atto I è inventivo, mentre il II resta più vicino a Scribe. Cecilia Bartoli fa ancora una volta prova della sua mitica arte dell’ornamentazione, riuscendo a mettere insieme vocalizzi pirotecnici, un bel legato e suadenti pianissimi. È inoltre attrice consumata e dunque il successo le è garantito. L’affianca pure il giovane messicano Javier Camarena, promesso ad una strepitosa carriera. Ha tutto del tenore rossiniano: l’agilità, il colore, lo stile. Bravo pure Carlos Chausson. L’Opera di Zurigo ha per l’occasione usato la “neuedition”, preparata da Damien Colas ed edita da Bärenreiter che sbandiera nel sito tutte le scoperte. Purtroppo, le novità sono annunciate, ma poi disattese: ad esempio, anziché il finale I appena scoperto, è stato eseguito il solito finaletto, più convenzionale. Lo spettacolo zampilla comunque d'idee felici.

Interpreti: Cecilia Bartoli (La comtesse Adèle), Rebecca Olvera (Isolier), Liliana Nikiteanu (Ragonde), Teresa Sedlmair (Alice), Javier Camarena (Le comte Ory), Olivier Wildmer (Raimbaud), Carlos Chausson (Le gouverneur).

Regia: Moshe Leiser e Patrice Caurier

Scene: Christian Fenouillat

Costumi: Agostino Cavalca

Coreografo: Warren Adams

Orchestra: La Scintilla

Direttore: Muhai Tang

Coro: Zusatzchor

Maestro Coro: Alessandro Di Stefano

Luci: Martin Bebhardt, Christophe Forey

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