Un abito nuovo per Lulu

A Copenaghen l’opera di Berg con la nuova versione del terzo atto di Eberhard Kloke

foto Miklos Szabo
foto Miklos Szabo
Recensione
classica
Royal Danish Opera Copenaghen
Alban Berg
11 Novembre 2010
I motivi di interesse per la nuova produzione di "Lulu" andata in scena all'Opera reale di Copenaghen erano numerosi, a cominciare dal team artistico guidato da Stefan Herheim, il miglior regista dell’anno per la terza volta consecutiva. Sul piano musicale però l'interesse era concentrato sulla nuova versione del terzo atto, lasciato incompiuto da Berg, messa a punto da Eberhard Kloke. Partendo da premesse affatto diverse rispetto al precedente tentativo di Friedrich Cerha, più che a darne una versione organica e definitiva, Kloke puntava a separare il materiale autentico dai raccordi necessari a dare unità drammaturgica alla musica. Nonostante una maggiore discontinuità nel tessuto compositivo, il risultato è sembrato non meno efficace e credibile, in particolare nella più disorganica scena parigina con le efficaci soluzioni strumentali affidate a violino solo e a un'inedita fisarmonica. Insomma, un'alternativa valida e seria per gli insoddisfatti di Cerha da oggi esiste. Peccato che molto si perda nella direzione precisa ma un po’ anodina di Michael Boder, che leviga più che evidenziare i contrasti e i molti colori della partitura. Colori che invece non mancano né sulla scena mobilissima di Heike Scheele né nei costumi circensi di Gesine Völlm, al servizio di un disegno registico eccessivamente appiattito sul piano grottesco e dal fiato un po’ corto. Occorre aspettare il terzo atto per il colpo d’ala che rende giustizia alla genialità del regista norvegese: il caotico girotondo allestito da Alwa per la scena parigina prima dell’inesorabile dissoluzione nel nulla della scena vuota. Da elogiare in blocco la compagine del teatro danese per l’ottima prova offerta sulla scena, a cominciare dalla protagonista Gisela Stille, attrice duttilissima e interprete compiuta.

Note: Ricostruzione del terzo atto a cura di Eberhard Kloke. Coproduzione con la Norske Opera di Oslo e l‘Opera di Stato della Sassonia di Dresda. Altre rappresentazioni: 21, 24 novembre; 8, 10 dicembre 2010.

Interpreti: Gisela Stille (Lulu), Randi Stene (La contessa Geschwitz), Peter Lodahl (Il pittore/Un negro), Johan Reuter (Dr. Schön/Jack the Ripper), Johnny van Hal (Alwa), Magne Fremmerlid (Il domatore/il direttore del teatro/l’atleta Rodrigo), Sten Byriel (Schigolch), Michael Kristensen (Il principe/Il cameriere/Il marchese Casti Piani), Elisabeth Jansson (Una guardarobiera di teatro/un ginnasta/un groom), Anders Jakobsson (Il professor Hunidei/Un medico/Puntschu), Lina Johnson (Una quindicenne), Elisabeth Halling (La madre), Josefine Andersson (Un’arredatrice), Waltteri Torikka (Un giornalista), Jakob Vad (Un domestico)

Regia: Stefan Herheim

Scene: Heike Scheele

Costumi: Gesine Völlm

Orchestra: Det Kongelige Kapel

Direttore: Michael Boder

Luci: Stefan Herheim e Anders Poll

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