Mosaico intellettuale

Il Bru Zane inaugura l'anno cherubiniano con il Quatuor Mosaïques

foto Michele Crosera
foto Michele Crosera
Recensione
classica
Palazzetto Bru Zane Venezia
02 Ottobre 2010
Che il Centre de musique romantique française, inaugurato solo lo scorso anno nella laguna, fosse una realtà fuori dall’ordinario lo si era capito fin da subito. Per contesto, contenuti e proposte, Bru Zane è come un angolo di paradiso in un’Italia che soffre. L’alchimia di questo luogo è presto svelata: sostegno economico di un mecenate privato; spazio adeguato, artisticamente di pregio, con un salone per la musica dall’acustica ottima; equipe giovane di studiosi; stretta connessione tra ricerca musicologica ed esecuzioni; continua programmazione d’incisioni e pubblicazioni; fitta rete di collaborazioni nel mondo musicale. In pratica, «uno stato d’eccitazione intellettuale», come ha commentato il musicologo Emilio Sala presente alla conferenza stampa d’apertura. Non a caso, Bru Zane è una delle pochissime realtà in Italia ad omaggiare Luigi Cherubini nell’anniversario con un intero festival a lui dedicato, inaugurato sabato 2 ottobre dal quartetto Mosaïques. In una formazione allargata per la presenza di Raphaël Pidoux (violoncellista del Trio Wanderer), i musicisti hanno percorso un inaspettato climax romantico attraverso i quintetti con due violoncelli di Cambini, Boccherini e Cherubini, dove le opere di questi ultimi due autori hanno stupito per l’anticipazione sui tempi, costringendoci a riconsiderare ed allargare la categoria del Romanticismo. Avvincente l’amalgama sonoro degli archi, prodotto di una consolidata intesa tra individualità brillanti. Così come vorrebbe la realtà del mosaico, il singolo non scompariva, ma al contrario esaltava l’insieme in un continuo dialogo di talenti. Una piacevole conferma, insomma. Dopotutto, per chi frequenta la cameristica, il solo nome di questi due ensemble (Mosaïques e Trio Wanderer) assicurava il livello dell’esecuzione.

Interpreti: Quartetto Mosaïques (Erich Höbarth e Andrea Bischof, violini; Anita Mitterer, viola; Christophe Coin, violoncello) e Raphaël Pidoux (violoncello)

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