"L'oro del Reno" non brilla
A Parigi, con la regia di Günter Kramer

Recensione
classica
Strano, ma vero: la Tetralogia manca dall'Opéra dal 1957. L'ultima in un teatro parigino (lo Châtelet de Jean-Pierre Brosmann) fu quella Christoph Eschenbach/Bob Wilson di cinque anni fa. Ovviamente, con Nicholas Joel la tendenza non poteva che invertirsi. Ecco allora in scena un nuovo "Ring".
Per l'occasione, la direzione dell'Opéra rinuncia è andata a cercare il consumato Günter Krämer. La sua è una lettura, manco a dirlo, politica con allusioni a varie forme di totalitarismo: l'ovvio Nazismo o meglio la gioventù hitleriana, ma anche rivoluzionari con bandiera rossa e passa-montagna... Un po' di tutto e di più, in coerenza con uno spettacolo da cui si esce disorientati: non mancano le intuizioni spettacolari (i Nibelunghi nelle profondità della terra), i quadri interessanti (lo specchio su scena che riflette l'interno del teatro). Sprazzi con punte - anche esse legittime - di comicità irriverente. Ma l'insieme non regge.
Non tutto brilla sul palco. Il Wotan di Falk Struckmann è assente per colpa di una voce spenta. Invece, Qiu Lin Zhang è un'Erda impressionante. Bravo pure Peter Sidhom. La francese Sophie Koch è pienamente a suo agio. Musicalmente secondari, eppure eccellenti (e pienamente esaltati dal regista) pure i due tenori (Kim Begley e Wolfgang Ablinger-Sperrhacke) e i due bassi (Iain Paterson e Günther Groissböck).
L'orchestra non ha affatto deluso. Come è stato recentemente il caso con la ripresa di "Don Carlos" con la direzione di Carlo Rizzi, anche questa volta ha dimostrato l'omogeneità dell'insieme, la ricca tavolozza dei colori e il virtuosismo tecnico. Il giovane Philippe Jordan ha esibito, per due ore e mezza di fila di musica senza intervallo, un gesto sicuro e mirato.
Un prologo con qualche ombra, che dà voglia, eppure, di vedere il resto.
Interpreti: Falk Struckmann (Wotan), Peter Sidhom (Alberich), Sophie Koch (Fricka), Ann Petersen (Freia), Qiu Lin Zhang (Erda)
Regia: Günter Kramer
Scene: Jürgen Bäckman
Costumi: Falk Bauer
Coreografo: Otto Pichler
Direttore: Philippe Jordan
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