La prima volta di Giuditta
L’oratorio di Almeida a Francoforte
Recensione
classica
"La Giuditta“, oratorio del portoghese Francisco António de Almeida composto durante gli anni dell‘apprendistato romano e eseguito per la prima volta nel 1726, ha avuto il suo battesimo scenico nella seconda scena dell‘Oper Frankfurt. Come altri compositori coevi, Almeida sceglie un soggetto ideale per tempi di scontro di civiltà e di forti contrapposizioni ideologiche e religiose, particolarmente popolare nell‘ambiente artistico romano. Più che alla Betulia del 588 a.C., a questo retroterra fa riferimento Guillaume Bernardi, per il suo spettacolo ricca di riferimenti all‘iconografia cinque e seicentesca della decapitazione del generale assiro Oloferne per mano della nobile vedova Giuditta, “la giudea”, esempio di virtù e di determinazione nel nome della fede nel Dio di Israele.
Nonostante la staticità di un testo evidentemente non pensato per la scena, Bernardi costruisce uno spettacolo agile e non banale che sfrutta le molteplici possibilità dell‘articolato impianto scenico di Dirk Becker e le qualità dei quattro ben assortiti interpreti. Nella distribuzione vocale brillano la protagonista Brenda Rae, perfetta nel rendere attraverso i complessi virtuosismi vocali l‘ardore mistico di Giuditta, e Christiane Karg, la cui matura personalità musicale emerge in maniera autorevole anche nel ruolo minore di Achiorre. Ozia, prelato intrigante e manipolatore secondo Bernardi, è ben caratterizzato da Matthias Rexroth che riscatta con indubbio talento scenico una certa monotonia di fraseggio. Delude in parte Julian Prégardien, non sempre all‘altezza delle asperità vocali di Oloferne. In una gabbia al centro della scena suona l‘orchestra, diretta con brio e ricchezza inventiva da Felice Venanzoni, anche autore di riuscite varianti barocche alla strumentazione originale.
Note: Prima rappresentazione assoluta in forma scenica. Altre rappresentazioni: 14, 16, 18, 20, 21 giugno 2010.
Interpreti: Brenda Rae (Giuditta), Julian Prégardien (Oloferne), Christiane Karg (Achiorre), Matthias Rexroth (Ozia)
Regia: Guillaume Bernardi
Scene: Dirk Becker
Costumi: Jorge Jara
Orchestra: Frankfurter Opern- und Museumsorchester
Direttore: Felice Venanzoni
Luci: Matthias Paul
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