Le nevrosi della Huppert per Debussy

A Parigi Gatti e l'Orchestre National de France nel "Martirio di San Sebastiano” di Debussy

Recensione
classica
Théâtre des Champs Elysées
Claude Debussy
09 Aprile 2009
Ottavo concerto di Daniele Gatti da otto mesi direttore musicale del Orchestre National de France. In programma "Il martirio di San Sebastiano", un Debussy di rarissimo ascolto. L’adattamento è quello classico dove la voce recitante impersona il bello e ambiguo atleta della fede, che parla di sé, delle sue nobili turbe, del desiderio di farsi infilzare dalle frecce. Lontani i tempi dell’integrale con balletto, quando i 5.000 versi di D’Annunzio avevano scatenato nel 1911, allo Chatelet, le ire dell’arcivescovo di Parigi. Qui la voce di Sebastiano è quella di Isabelle Huppert, trattenuta e nevrotica e proprio per questo senza mai invasioni di campo acustico. Gatti ha diretto il grande organico e il coro di Radio France controllando con attenzione gli aspetti magniloquenti della partitura pur non rinunciando alla sontuosità dell’orchestrazione. Sempre con sonorità trasparenti e talvolta con tocchi di acidità e cattiveria. Buone le voci, i mezzosoprani Kate Aldrich e Christine Knorren quali gemelli martiri, il soprano Sophie Marin-Degor come voce dal cielo ed Erigone. Il coro ha esibito grande volume d’emissione, ma non sempre di comprensibile sillabazione. Il monumento oratoriale, nonostante alcuni momenti retorici che possono spiazzare chi ama la leggerezza e l’eleganza di Debussy, alla fine ha coinvolto tutti. Tant’è che il pubblico del Theatre des Champs-Elysées al termine del concerto non ha smesso di applaudire.

Interpreti: voce recitante: Isabelle Huppert

Orchestra: Orchestre National de France

Direttore: Daniele Gatti 

Coro: Radio France Chorus

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Jonas  di Carissimi e Vanitas  di cinque compositori contemporanei hanno chiuso le celebrazioni per i trecentocinquanta anni dalla morte del grande maestro del Seicento

classica

Napoli: Dvorak apre il San Carlo

classica

Il primo pianista francese a vincere il Čajkovskij di Mosca conquista il pubblico milanese con un interessante quanto insolito programma.