L'ultimo concerto italiano di Brendel
Ovazioni e quattro bis per il commiato di Brendel alla Scala
Recensione
classica
Festa grandissima per l’ultimo concerto italiano di Alfred Brendel alla Scala, in collaborazione con la Società del Quartetto, prima del suo ritiro a vita privata. Interminabile standing ovation e ben quattro bis: una Bagatella di Beethoven, un Liszt da Annèes de pélerinage (da Suisse), un Bach non meglio identificato, un Impromptu di Schubert. Il programma ufficiale comprendeva invece le Variazioni in fa min. di Haydn, la Sonata in fa magg. k 533 di Mozart, la Sonata in mi bem. magg. op. 27 n. 1 di Beethoven, la Sonata in si bem. magg. di Schubert D 960. Autori tra i più cari a Brendel. E tutte composizioni circoscritte in una stretta area geografica, la sua amata Vienna, e temporale: trentacinque anni dividono la sonata di Schubert dalle Variazioni di Haydn, appena otto tra queste ultime e la sonata di Beethoven. Distanza che il pianista ha raccorciato ulteriormente facendo affiorare pensose cupezze in Haydn e moderando le tentazioni magniloquenti in Beethoven. Che tale magico risultato sia frutto dello spirito del tempo, del temperamento di Brendel o di una sua consapevolezza critica, poco importa. Il concerto è stato comunque di quelli da iscrivere a perenne memoria per la chiarezza analitica delle esecuzioni e per la raffinata ritrosia ad abbandonarsi a qualsiasi effetto gratuito. Tutto si è svolto all’insegna dell’eleganza, dell’equilibrio, di un distacco apparente che ha sottolineato ancor più chiaroscuri e inquietudini. Indimenticabile in questo senso l’esecuzione della sonata di Schubert, che già per sua natura suona quasi un addio alla musica, ma che ieri sera si è trasformata in un dolce commiato del pianista alla sua carriera. E ha lasciato nel pubblico l’illusione, se non la speranza, che questo fosse soltanto un vezzo interpretativo. Perché molti uscendo dalla sala del Piermarini continuanavano a chiedersi la ragione della decisione di Brendel di lasciare l’attività. Vero che è annunciato con grande ufficialità la date del suo ultimo concerto: a Vienna il 18 dicembre, dove eseguirà il “Jeunehomme” di Mozart, coi Wiener diretti da Mackerras. Ma alcuni suoi ammiratori continuano a non crederci.
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