Ha trent'anni il "Lear" di Aribert Reimann e; nonostante qualche piccola ruga del tempo, regge bene la prova del palcoscenico. Buona parte del merito va dato all'immortale soggetto shakesperiano, che l'abile adattamento di Henneberg asciuga e amplifica nella sua portata tragica. Malgrado qualche omaggio al gusto del tempo, la partitura di Reimann aderisce con convinzione alla materia drammatica e usa con duttilità una tavolozza sonora complessa ed elaborata che, linguaggio musicale a parte, è sostanzialmente rispettosa di moduli melodrammatici tradizionali. Una tradizione cui si rifà anche la regia di Keith Warner: nessuna stravaganza sulla scena ma un racconto lineare e solidamente ancorato al soggetto. Come in una favola, i segni sono chiari ed inequivocabili - le malvagie Regan e Goneril e il loro seguito vestono abiti leather neri, mentre Lear e Cordelia e l'innocente Edgar vestono di bianco - le scene paradigmatiche nella loro essenzialità che molto deve alle luci. Non mancano i colpi di scena sapientemente dosati: la montagna di spazzatura in cui il reietto Lear ritrova i segni dismessi del potere, la pioggia che lava i corpi prima del sacrificio, la splendida scena fra Lear e Cordelia raccontata nella nudità totale della scena. Grande spettacolo, grande cast. Ammirevole per misura e senso del dramma il Lear di Wolfgang Koch ma è davvero difficile trovare delle smagliature nel lunghissimo cast, in cui anche punti deboli fanno gioco al teatro (la vocalità scabra della Charbonnet, la fragilità della Stallmeister, la precarietà di Wölfel). In buca Sebastian Weigle si fa ammirare soprattutto per la chiarezza nell'esposizione e per l'abilità con la quale regge le fila di una partitura non semplicissima, specie per l'equilibrio con la scena. Successo sincero per tutti.
Interpreti: Wolfgang Koch (König Lear), Magnus Baldvinsson (König von Frankreich), Dietrich Volle (Herzog von Albany), Michael McCown (Herzog von Cornwall), Hans-Jürgen Lazar (Graf von Kent), Johannes Martin Kränzle (Graf von Gloster), Martin Wölfel (Edgar), Frank van Aken (Edmund), Jeanne-Michèle Charbonnet (Goneril), Caroline Whisnant (Regan), Britta Stallmeister (Cordelia), Graham Clark (Narr), Chad Graham (Bedienter), Nicolai Klawa (Ritter)
Regia: Keith Warner
Scene: Boris Kudlichka
Costumi: Kaspar Glarner
Orchestra: Frankfurter Museumorchester
Direttore: Sebastian Weigle
Coro: Chor der Oper Frankfurt
Maestro Coro: Matthias Köhler
Luci: Davy Cunningham