Memorie dal sottoscala

Partita da Caen in ottobre, si conclude la fortunata tournée del "Sant'Alessio" di Stefano Landi riproposto da Les Arts Florissants, prima della ripresa ginevrina prevista nel 2011. Anche a Lussemburgo il pubblico ha accolto con entusiasmo l'ottimo cast tutto al maschile guidato con perizia e autorevolezza da William Christie. Il riuscito spettacolo di Benjamin Lazar proponeva un intelligente e moderno esercizio di stile sul teatro barocco.

Recensione
classica
Grand Theatre de la Ville de Luxembourg Luxembourg
Stefano Landi
16 Febbraio 2008
Personaggio curioso questo Alessio: figlio di un patrizio e senatore romano, abbandona la sposa illibata e scappa forse in Palestina cedendo al richiamo di una vita dedita al culto del divino. Avventurose vicende lo riportano nella casa paterna dove viene accolto come mendicante e dove, non riconosciuto, trascorre i suoi ultimi anni, vivendo in un sottoscala finché la morte lo coglie in odore di santità. Celebrato nei secoli come esempio di virtù (malgrado la crudele sofferenza imposta a sposa e parenti), Alessio è celebrato da Stefano Landi nel suo dramma musicale, di cui le cronache dell'epoca ricordano un fastoso allestimento ricco di macchine e di effetti speciali. Benché animato da chiari intenti restaurativi, alla macchineria barocca rinuncia il regista Benjamin Lazar che punta piuttosto a creare un colore d'epoca e opta per uno spettacolo semplice ma raffinato, costruito come una galleria di quadretti devozionali - magnificamente illuminati da Christophe Naillet - che illustrano le tappe del cammino di Alessio verso la santità. Gli stessi intenti restaurativi ispiravano anche le scelte musicali che, in omaggio alla prassi in uso nella Roma barocca, proponevano una compagine vocale interamente maschile (ben otto i controtenori), tutti di eccezionale livello. Si distinguevano per le stupefacenti qualità vocali l'efebico Alessio di Philippe Jaroussky e la dolente sposa di Max Emanuel Cencic. Alla testa de Les Arts Florissants, William Christie, al cembalo e all'organo, teneva le fila con competenza e indiscussa autorevolezza interpretativa, anche se talvolta mancava quella varietà di accenti e di affetti che pure la musica di Landi e il testo di Rospigliosi offrono in abbondanza. Precisi gli interventi del coro formato dalla fusione di voci bianche e voci maschili.

Interpreti: Philippe Jaroussky (Sant'Alessio), Max Emanuel Cencic (Sposa), Alain Buet (Eufemiano), Xavier Sabata (Madre), Damien Guillon (Curtio), Pascal Bertin (Nuntio), José Lemos (Martio), Luigi De Donato (Demonio), Jean-Paul Bonnevalle (Nutrice), Terry Wey (Religione/Roma), Ryland Angel(Adrasto)

Regia: Benjamin Lazar

Scene: Adeline Caron

Costumi: Alain Blanchot

Orchestra: Les Arts Florissants

Direttore: William Christie

Coro: La Maîtrise de Caen

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