Imponente "Simone"

Il Festival Verdi 2004 si è aperto con una nuova produzione del "Simon Boccanegra" che, all'imponenza dell'impianto scenico, ha saputo unire un dato musicale dall'adeguata intensità. Il regista Hugo De Ana ha offerto una lettura efficace e Bruno Bartoletti che ha messo tutta la sua esperienza alla guida del coro e dell'Orchestra del Teatro Regio. Applausi alla fine.

Recensione
classica
Fondazione Teatro Regio di Parma Parma
Giuseppe Verdi
04 Maggio 2004
Al Teatro Regio di Parma il Festival Verdi 2004 si è aperto con un "Simon Boccanegra" che, all'imponenza dell'impianto scenico, ha saputo unire un dato musicale dall'adeguata intensità. Una nuova produzione che ha visto il regista Hugo De Ana, curatore anche di scene e costumi, offrire una lettura pulita e autorevole, basata su grandi pannelli lignei che, ruotando su se stessi, ricreavano di volta in volta austeri o sfarzosi interni, lasciando trasparire una prospettiva verso un esterno astratto e solo rievocato nei momenti in cui gli stessi pannelli si aprivano come massicce, simboliche vele. Uno spazio, quindi, vasto ma chiuso, quasi claustrofobico nel suo simboleggiare la condizione di un protagonista che, ormai prossimo alla morte, rievoca il mare - che era la sua vita prima di venire "ingabbiato" nel ruolo di Doge - camminando su un'onda luminosa che altro non è che il suo percorso verso la fine. Curati anche i movimenti di scena, in particolare del coro preciso nel trasmettere l'immagine di un popolo fratricida, e belli i costumi. Bruno Bartoletti, assestando l'intesa tra coro e orchestra inizialmente un poco discontinua, ha messo tutta la sua esperienza in una lettura che non ha mancato di sottolineare acute sfumature in una partitura che si rivela ogni volta una preziosa vena da sondare in profondità. Tra i protagonisti Carlo Guelfi ha proposto un Simone autorevole così come Roberto Scandiuzzi nei panni di Fiesco. Il tenore Fabio Armiliato è riuscito a superare le non poche insidie della parte di Adorno con grande impegno, così come Daniela Dessì, una Amelia/Maria di carattere ma con qualche iniziale opacità vocale. Alla fine applausi per tutti.

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