Un Requiem "cosmico"

Al Municipale di Piacenza raffinata ed intesa direzione della "Messa da Requiem" di Verdi da parte di Rostropovich, alla guida di un'affidabile Filarmonica Toscanini. Esecuzione arricchita dal progetto visivo di Pier'Alli, realizzato attraverso videoproiezioni cariche di simboli "cosmici" e pittorici. Caloroso il successo di pubblico.

Recensione
classica
Fondazione Toscanini Piacenza
Giuseppe Verdi
10 Gennaio 2004
Un Requiem verdiano di sicuro impatto quello proposto dal Municipale di Piacenza nella nuova produzione della Fondazione Toscanini, realizzata in collaborazione con il Festival di Primavera di Budapest. Sul podio un Mstislav Rostropovich particolarmente ispirato, protagonista di una lettura precisa ed equilibrata, profonda nello scavo espressivo emerso fin dalle prime battute, sciolte in un pianissimo dalla rara efficacia. Ma tutta la partitura è stata restituita attraverso un raffinato gusto per il colore, in cui gli equilibri strumentali e dinamici hanno messo in luce il buon lavoro svolto dal direttore con la Filarmonica Toscanini, compagine che ha saputo esprimere una pregevole affidabiltà e coesione. Tra i solisti, intensa l'interpretazione della Barcellona, affiancata dal buon impegno di Machado e del giovane Giovan Battista Parodi, mentre più discontinua si è rivelata la voce di soprano di Doina Dimitriu. L'altro dato che ha caratterizzato questa "Messa da Requiem" è l'elemento visivo curato da Pier'Alli. Il regista fiorentino, infatti, ha ideato un "abito" drammaturgico fatto di videoproiezioni e scenografie virtuali che fungevano da contrappunto visivo all'esecuzione musicale. Su un telo semitrasparente posto tra l'orchestra e la massa corale sullo sfondo si snodavano dunque immagini astratte e "cosmiche" – il riproporsi di monoliti pseudo-kubrickiani, luminosi intrecci geometrici, fiammelle di candele stilizzate – e riproduzioni tratte da opere pittoriche di Mantegna, Van der Weiden e Michelangelo. Colori giocati tra un blu cangiante e un rosso acceso dalle note del "Dies Irae", al quale faceva da sfondo una torre di Babele in fiamme. Un'operazione interessante, in alcuni momenti un poco ridondante, e che ha avuto il pregio di coinvolgere un pubblico numeroso il quale, alla fine, ha dimostrato di apprezzare, e molto, la proposta. Grande calore per Rostropovich, soprattutto quando ha portato al petto la partitura di Verdi.

Interpreti: Soprano, Doina Dimitru; mezzosoprano, Tichina Vaughn; tenore, Aquiles Machado; basso, Giovanni Battista Parodi

Orchestra: Orchestra della Fondazione "Arturo Toscanini" di Parma

Direttore: Mstislav Rostropovitch

Coro: Coro del Teatro Municipale di Piacenza

Maestro Coro: Corrado Casati

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