Da Leonardo a Russolo

Se l'intonarumori è ispirato dal Codice da Vinci...

Recensione
classica
Tutta colpa di quel geniaccio di Leonardo da Vinci! Sì, perché in uno dei suoi famosi codici giunti fino a noi, Luigi Russolo scoprì un progetto di strumenti simile a quello degli intonarumori. Come ci racconta Luciano Chessa (che ha pubblicato nel 2008 un saggio sull’argomento per la MIT Press e per Marsilio) i testi di Russolo sono pieni di citazioni e richiami di Leonardo e probabilmente fu nell’occasione del restauro dell’Ultima Cena – a cui il pittore futurista partecipò – che si ritrovò a consultare diverse volte un codice dove, a poche pagine di distanza dagli appunti sul capolavoro pittorico, c’erano diverse indicazioni sugli strumenti musicali. E come Leonardo si doveva un po’ sentire anche Russolo, che nel suo studio da pittore teneva un angolino da inventore, dove secondo Chessa, oltre agli intonarumori, costruì pure una macchina per i Raggi X. Sono iniziate nel frattempo le prove per il concerto dell’orchestra futurista. Il gruppo di allievi del Conservatorio di Trento che hanno aderito all’iniziativa è dei più eterogenei: chitarristi iscritti al corso di Popular music, una pianista del Triennio Jazz ed una del Biennio di Musica da camera, allievi di Didattica, futuri musicoterapisti, un fagottista iscritto al Biennio abilitante, un sassofonista iscritto del Liceo musicale, diversi compositori ed allievi di Musica elettronica. Suonare gli intonarumori è strano ma tutt’altro che difficile. Soprattutto sotto la guida di Chessa, che trasmette senza riserve entusiasmo e conoscenza. Occorrono essenzialmente tre cose: la curiosità di esplorare, la disinvoltura di maneggiare uno strumento che non accetta timidezze, la capacità e l’intuizione di leggere una partitura contemporanea. Solo allora l’ululatore produrrà quel suono che sta tra la voce umana e il verso del lupo, la sirena ma anche quello degli strumenti ad arco; il ronzatore sembrerà un motore o una dinamo, oppure un organo – parola di Russolo! Il rombatore produrrà il rombo del tuono, lo scoppiatore del motore a scoppio. Il crepitatore si avvicinerà al suono del mandolino, anche se lo strumento acuto ricorderebbe più un animale agonizzante – parola di Russolo anche questa. Il gorgogliatore imiterà l’acqua nelle grondaie, mentre il sibillatore il suono del vento e, con l’aggiunta di un timbro, la pioggia sui vetri delle finestre. Ma l’orchestra di intonarumori è più di qualche scatola rumorosa…

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