All'Accademia di Santa Cecilia primo concerto italiano di Tan Dun come direttore oltre che come compositore. Ha presentato due dei suoi pezzi sinfonici più noti e significativi: Water Concerto e, in prima italiana, Paper Concerto.

Il Tell a Roma mancava da circa sessant'anni ed allora era stato cantato in italiano e sfigurato dai tagli consueti all'epoca (oltre che da un'esecuzione beatamente ignara di ogni problema di stile). Questa volta, oltre alla lingua originale, si è avuta una versione quasi integrale (d'altronde Rossini stesso fece personalemnte o approvò una serie di tagli) con la sola soppressione delle danze del terzo atto e alcuni tagli minori.

Un'interessante nuova proposta registica del Don Giovanni, intelligente e non provocatoria. Interessante anche la ricostruzione del piccolo organico strumentale della prima. Il cast, prevelentemente molto giovane, non è impeccabile ma volenterosso, con risultati in qualche caso assai promettenti.

Quarta edizione del Wozzeck all'Opera: dalla storica prima italiana del 1942 non era mai successo che passassero quasi trentacinque anni tra due riprese di questo capolavoro del ventesimo secolo. E non era mai successo che lo si rappresentasse in un teatro così vuoto, ma il non averlo inserito in abbonamento e non aver fatto un'adeguata promozione rendevano prevedibile questo risultato deprimente.

La prima esecuzione assoluta di Obra Maestra, opera vincitrice del Concorso Orpheus bandito dallo Sperimentale di Spoleto, è stata l'occasione di una querelle tra compositore e regista, che potrebbe essere l'occasione per ripensare l'apporto del regista, il rapporto tra testo e interprete e, in definitiva, la drammaturgia stessa del teatro in musica contemporaneo.

Il Festival Pergolesi Spontini si è inaugurato con un'edizione dell'Adriano in siria che presentava luci e ombra (ma più luci che ombre)

La messa in scena totalmente fuorviante di Giancarlo del Monaco si riflette anche nell'esecuzione musicale dell'Otello di Rossini, che appare incoerente e discontinua, per di più gravemente compromessa dalla prova di un Chris Merritt irriconoscibile.

Silvano Sylvano è una prima assoluta e allo stesso tempo non lo è, perché di un work in progress non può darsi una prima assoluta. Ma anche perché i "fogli" musicali che lo costituiscono sono spesso frammenti di quanto Bussottti ha scritto in cinqunant'anni, che ricompaiono qui pressoché immutati o in nuova forma.

A quasi cinquant'anni dalla prima esecuzione, la Maria Golovin di Gian Carlo Menotti rivela aspetti insospettabilmente moderni, per l'acuta e sensibile narrazione dell'amore d'un cieco per una donna, condotta con pudore e discrezione, senza sentimentalismo e effetti melodrammatici.

Un allestimento che incuriosisce e diverte, sebbene apparentemente stravolga Rossini e il suo Signor Bruschino: in realtà legge con malizia e ironia tra le righe d'un testo che è un nonsense totale, ma che è anche pieno di velati accenni all'erotismo e alla crudelta.

Pietra di diaspro - definita dall'autore opera-video o anche immenso oratorio astratto - è andata in scena in prima assoluta a Roma e sarà ripresa nei prossimi giorni al festival di Ravenna , sempre nell'allestimento dell'Opera di Roma.

Gli interpreti e l'Accademia di Santa Cecilia, hanno voluto dedicare alla memoria di Leonard Bernstein - che fu a lungo direttore onoroario dell'orchestra romana - l'esecuzione di uno dei suoi primi successi a Broadway, la musical comedy "Wonderful Town": sono state due orette di musica brillante e ricca di idee, che non lascia però la stessa impressione di Candide e West Side Story.