Zakopane in festival

Cronache dalla Polonia

Recensione
classica
Lo scorso anno avevo passato alcune settimane di settembre nel sud della Polonia per assistere a tre festival musicali (Blog) . Quest'estate purtroppo non ho avuto tempo e modo di ritornare per un periodo cosi lungo e seguire di nuovo i festival in questione, ma di passaggio a Zakopane, ho partecipato con piacere all'inaugurazione e al secondo concerto del festival Muzyka na szczytach (Muzyka)

Il festival, come nella scorsa rassegna, ha mantenuto un carattere eclettico, senza privilegiare particolari epoche o stili. Lo si è visto chiaramente nei due concerti d'apertura: Il primo, un concerto mammuth della Sinfonietta Cracovia diretta da Michal Dworzynski, aveva in programma la Sinfonia KV 550 e il Concerto per clarinetto e orchestra di Mozart (bravissima la clarinettista israeliana Shirley Brill nel ruolo di solista che ha suonato anche nell'Introduzione, tema e variazioni per clarinetto e orchestra di Gioacchino Rossini) e a seguire il Concerto in mi minore per flauto e orchestra di Saverio Mercadante (flauto solista, il giovane talento polacco Lukasz Dlugosz). Tra discorsi ufficiali d'introduzione in polacco e in traduzione consecutiva in inglese e le introduzioni alle varie composizioni – perché l'intento del festival sembrerebbe anche essere uno di natura didattica – il tutto ha raggiunto le tre ore. Forse un po' troppo!

Di tutt'altro tipo, invece, il concerto della seconda giornata del festival, più sperimentale e avanguardistico e tutto nel segno della voce e della performance, con una giovane cantante, attrice e perfomer polacca, Barbara Kinga Majewska, accompagnata dall'ensemble Kwadrofonik, una compagine originale formata da due pianisti ( Emilia Sitarz e Bartek Wąsik) e da due percussionisti (Magdalena Kordylasińska-Pękala e Miłosz Pękala). La carismatica e intelligente cantante e l'ensemble cameristico creato nel 2005 hanno proposto quattro composizioni di altrettanti giovani compositori polacchi. Questa volta non sono stati i giornalisti della radio di stato a introdurre al pubblico le composizioni, ma la cantante stessa, che ha integrato le presentazioni nella performance, con effetto veramente avvincente. I quattro pezzi hanno presentato diverse forme di intermedialità tra scena, musica, testo, tecnologie, spazio, luce, ecc. Ho cercato dei video di queste composizioni per accompagnare questo racconto, ma purtropppo non sono riuscito a trovarli. Di tutte e quattro le composizioni, però, ho trovato degli estratti sonori; non si vede nulla della dimensione performativa, ma meglio di niente!

Aleksandra Gryka – W.ALTER’s(Z.) Gryka

Andrzej Kwieciński – non si può fuggire [you cannot escape] Kwieciński

Slawomir Wojciechowski – Machina zawiła [Sophisticated mashine] Wojciechowski

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