Waltz regista di Falstaff
Anversa: Verdi con la regia del Premio Oscar Christoph Waltz
L’attore premio Oscar Christoph Waltz ha dimostrato ancora una volta di essere bravo anche a dirigere opere liriche. Dopo Der Rosenkavalier di Strauss, sempre per l’Opera di Anversa ha messo in scena il Falstaff di Verdi con idee nuove e coraggiose quanto riuscite, mescolando nell’allestimento con rara efficacia contemporaneo e antico, forte di una squadra di collaboratori e di un cast all’altezza delle sue ambizioni. Il lungo primo tempo si svolge in una modernissima cornicie tutta candida, candido il fondale e candide le quinte, in contrapposizione l’opulento tavolo e la panca sono tipici di un quadro del XV secolo. Anche nei bei costumi di Judith Holste allo stesso tempo si ritrovano giubbe d’epoca e vestiti d’oggi, e il mélange funziona a meraviglia perché quella che si sta raccontando è una storia senza tempo ma fa piacere che qualche elemento ricordi l’ambientazione storica originale. Dopo la pausa non resta che l’ultimo quadro del terzo atto, quello della burla finale notturna, e qui – sorpresa – la grande quercia è una magnifica grande struttura a più piani in metallo, bravo lo scenografo Dave Warren, che ospita tutta l’orchestra dalla cui fossa vuota salgono in scena invece adesso gli interpreti, e riuscitissimo è il gioco di luci di Felice Ross per vestirli di un’aurea magica. Il maestro ceco Tomáš Netopil guida l’orchestra in modo assai scorrevole, senza mai prevaricare, anche quando tutto l’organico è sul palco. Nel ruolo del titolo il basso-baritono americano Craig Colclough riesce benissimo a trasformarsi, anche fisicamente, in Falstaff dandone un’interpretazione gustosa e tecnicamente ben realizzata. Tra gli altri, tutti bravi, svetta il Ford geloso del baritono Johannes Martin Kränzle, che in alcuni momenti sembra proprio per toni e modi un Rigoletto, e si fa notare anche la Mrs Quickly di Iris Vermillion che pur essendo un mezzosoprano riesce bene a rendere la parte scritta da Verdi per un contralto distinguendosi, come deve essere, dalle altre comari mezzosoprano. Perfetta coppia di innamorati infine il soprano Anat Edri come Nannetta e il tenore Julien Behr come Fenton. Applausi alla fine di ogni quadro ed ovazione per il conclusivo coinvolgente “Tutto nel mondo è burla”.
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