In viaggio con Goebbels

E' impossibile ricondurre Goebbels a un'ispirazione stilistica unitaria: la sua musica è un organismo multisfaccettato, che fonde il tessuto orchestrale con le melodie di una kora o con i suoni di un campionatore. Goebbels fa un uso 'figurativo' – potremmo dire – di questi materiali, recuperando in molti momenti anche un'esposizione tonale che non ha mai carattere di retroguardia.

Recensione
classica
Teatro Cavallerizza Reggio Emilia
10 Ottobre 2005
Concerti Contemporanei con Heiner Goebbels: la persona, il compositore, la sua musica, i suoi spettacoli. Una formula che diventa determinante nel momento in cui sposta lo sguardo dal 'genere' all'autore. Il viaggio di Goebbels tra Bologna, Modena e Reggio Emilia assume il carattere di un tour e si fa viaggio dello spettatore lungo la via musicale del compositore. Un programma frutto di un montaggio – come amerebbe dire Goebbels – che è un atto compositivo a sua volta. Sono nati così tre concerti in cui il gioco di incastri ha disegnato il profilo di una mappa musicale molto diversificata. Sui tre palcoscenici si sono alternati solisti, compagini, forme, repertori. Sì, perché è impossibile ricondurre Goebbels a un'ispirazione stilistica unitaria: la sua musica è un organismo multisfaccettato, che fonde il tessuto orchestrale con le melodie di una kora o con i suoni di un campionatore. Goebbels fa un uso 'figurativo' – potremmo dire – di questi materiali, recuperando in molti momenti anche un'esposizione tonale che non ha mai carattere di retroguardia, perché si pone al di fuori di una problematizzazione linguistica: la sua è una scelta retorica. Dove si colloca, allora, la scrittura di Goebbels? In ambito accademico (forse), ma è priva dell'accanimento a 'dover essere' accademica. Famelica e fagocitante, figlia delle eterogenee esperienze del suo autore, la scrittura di Goebbels è emblematica di una sensibilità postmoderna, se con questo termine intendiamo (anche) la compresenza e l'uso dei materiali più disparati, ai quali oggi ha accesso l'artista. È in quest'ottica che l'uso della tonalità non è uno scandalo o che la presenza di cantanti africani non è una rincorsa all'esotico. Sono invece fonti preziose, di cui Goebbels non vuole fare a meno.

Interpreti: Luoghi: Foyer Rossini del Teatro Comunale di Bologna Largo Respighi 1, Bologna Cinema Lumière Via Azzo Gardino 65, Bologna Teatro Manzoni via de' Monari 1/2, Bologna Teatro Comunale di Modena Corso Canalgrande 85, Modena Teatro Cavallerizza Viale Allegri 8, Reggio Emilia Ensemble Icarus: Giovanni Mareggini flauto; Nicola Zuccalà clarinetto; Francesco Carraro oboe; Franco Fusi fagotto; Fabio Caggiula tromba; Marco Catelli tromba; Dimer Maccaferri corno; Cristiano Boschesi trombone; Mario Pilati trombone basso; Davide Borgonova tuba; Aldo Campagnani violino; Paolo Fumagalli viola; Giorgio Casati violoncello; Andrea Sala contrabbasso; Andrea Rebaudengo pianoforte; Marco Pedrazzini pianoforte, campionamenti; Giacomo Cristini chitarra elettrica; Simone Beneventi percussioni Yoichi Sugiyama direttore (Giappone) Heiner Goebbels pianoforte Chris Cutler batteria, elettronica (Inghilterra) Michele de'Marchi voce recitante (Italia)

Orchestra: Orchestra del Teatro Comunale di Bologna

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