Un'opera per Georg Nigl

La storia di Radek, ambiguo personaggio politico del Novecento, viene raccontata in un continuo, quasi febbrile, alternarsi di allusioni e citazioni letterarie e musicali. Un'opera su soggetto storico – o forse meglio di lettura storica visto che il piano interpretativo è spesso dominante – che vive e pulsa grazie all'eccelente prestazione scenica e musicale del baritono Georg Nigl.

Recensione
classica
Neue Oper Wien
Richard Dünser
27 Gennaio 2007
Al centro di questa produzione, che dopo la prima assoluta al festival di Bregenz approda a Vienna, c'è il giovane baritono viennese Georg Nigl, che grazie alla sua versatilità musicale e scenica permette di raccontare la storia tormentata dell'anti-eroe Radek, tra le figure chiave della politica del XX secolo, se non altro per la sua ambiguità e demagogia, ancora attuali e presenti nella politica contemporanea. La tematica storica, però, più che punto di partenza per una riflessione sul presente, si rivela bilancio del passato e, con una regia a tratti grossolana e caricaturale, cade spesso nella trappola della semplificazione ideologica. Chiave di lettura dell'opera è il "ricordare". Nel gulag Radek ripercorre in 12 stazioni le tappe della sua vita: l'ebraismo, i primi contatti con l'idea socialista, la veloce ascesa – e declino – al fianco di Lenin, Trotzky e Stalin e una momentanea infatuazione per il nazismo. Per libretto e musica, invece, memoria significa un denso tessuto di citazioni e allusioni con risultati di forte effetto, ma a volte confusi e disomogenei. Il testo prova a cogliere conflittualità e pene del personaggio tramite un collage di fonti (il gelo del nono cerchio dantesco, la multilateralità dei testi biblici e religiosi, documenti storici e scritti dei protagonisti del Comunismo). La partitura, proposta in una lettura accurata e differenziata dalla Wiener Concert-Verein e da un cast giovane e sicuro, è un complesso organismo narrativo, prevalentemente tonale, in cui convivono numerosi linguaggi della tradizione musicale occidentale e citazioni testuali (canti jiddisch, Schönberg, il Requiem di Mozart, l'Internazionale e l'Horst-Wessel-Lied, l'analogo tedesco della fascista Giovinezza).

Note: Coproduzione con i Bregenzer Festspiele

Interpreti: Georg Nigl, Rebecca Nelsen, Anna Clare Hauf, Bernhard Landhauer, Manfred Equiluz, Stefan Cerny

Regia: Gil Mehmert

Orchestra: Wiener Concert-Verein

Direttore: WalterKobera

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