Una serata in casa Strozzi

Laura Catrani e l'Accademia dell'Annunciata ad Ancona

Laura Catrani (Foto Chico De Luigi)
Laura Catrani (Foto Chico De Luigi)
Recensione
classica
Teatro Sperimentale, Ancona
Virtuosissima sirena. Una serata in casa Strozzi, ascoltando Barbara
07 Gennaio 2023

Per la stagione concertistica degli Amici della Musica “Guido Michelli” di Ancona, il soprano Laura Catrani e l’Accademia dell’Annunciata diretta da Riccardo Doni hanno presentato Virtuosissima sirena. Una serata in casa Strozzi, ascoltando Barbara,  dedicato a Barbara Strozzi, compositrice nata e vissuta a Venezia nel 1600.  Il concerto ha voluto proporre una delle serate dell’Accademia degli Unisoni, fondata dal padre di Barbara, Giulio Strozzi,  e frequentata da intellettuali veneziani, durante le quali la compositrice intratteneva gli accademici proponendo argomenti di discussione, partecipando alle dispute poetiche e filosofiche e facendo ascoltare le proprie composizioni. Una cronaca anonima di tali serate (Veglie de' Signori Unisoni. Veglia Prima; Veglia Seconda; Veglia Terza di Signori Accademici Unisoni) del 1638 è conservata alla Biblioteca Nazionale di Venezia ed è stata rielaborata da Guido Barbieri, che è anche il direttore artistico della stagione concertistica anconetana, per redigere i testi che si alternavano alle esecuzioni musicali  durante il concerto.

Laura Catrani, cantante e attrice, in abito nero e scarpe rosse, ha dato quindi voce a questa compositrice  fiera e coraggiosa, che non seguì i cliché delle donne del suo tempo, votate al matrimonio o al monastero, ma che preferì la libertà, pur pagata a caro prezzo, potendo così dar spazio alla propria vena creativa, prolifica  come quella di  pochi altri compositori uomini. Non avendo una reputazione da difendere, Barbara era una donna single libera non solo di esibirsi come cantatrice, ma anche e soprattutto di comporre e pubblicare musica,  cosa ritenuta disdicevole per le donne della sua epoca. E così tra il 1644 e il 1664 pubblicò otto libri di composizioni, per lo più a voce sola,  tra madrigali, arie, ariette, cantate e perfino musica sacra per un totale centoventi brani, tutti in edizioni monografiche e dedicati a personalità illustri, nell’ evidente ma sempre frustrato tentativo  di trovare dei mecenati. Barbara, cortigiana onesta, fu infatti rifiutata sia dagli ambienti cortigiani sia soprattutto dalla chiesa, e dovette vivere e allevare i suoi quattro figli prevalentemente con le proprie forze.

La scelta dei  brani presentati ha permesso di apprezzare la varietà degli stili e delle movenze che attraversano la sua opera: dalle  ariette brevi e brillanti come La vendetta, e Costume de’ grandi, dall’op. 2,  o Tradimento dall’op. 7, a cantate più lunghe e articolate in arie e recitativi, come L’amante segreto (op. 2), o all’intensissimo lamento Lagrime mie (dall’op. 7), fino a Parasti in dulcedine dall’op. 5, dedicato al SS.  Sacramento. La grande varietà di atteggiamenti e il caleidoscopio di “affetti” contenuti nei testi e nella musica sono stati espressi con intensità sempre crescente nel corso del concerto dalla Catrani, che ha letto con grande  efficacia anche i testi delle Veglie.  Le composizioni della Strozzi si sono alternate a brani di autori della sua epoca, come Marco Uccellini, Dario Castello e Giovanni Legrenzi, interpretati in modo eccellente per suono e proprietà stilistica, nonostante l’acustica asciutta del luogo,  da Angelo Calvo e Archimede De Martini ai violini, Cristina Vidoni al violoncello, Laura La Vecchia alla tiorba e Riccardo Doni al cembalo e direzione.  

 

 

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