Un thriller all'opera
Markus Lehmann-Horn presenta la sua opera in prima assoluta alla Kammeroper di Vienna
Recensione
classica
Markus Lehmann-Horn non è il tipico compositore operistico, o almeno non lo è nel senso classico in cui ci si potrebbe immaginare tale figura: Il giovane musicista tedesco proviene da esperienze di fonico, chitarrista turnista, arrangiatore, compositore per la televisione, il cinema e per la pubblicità. Un artista funzionale? Non in senso negativo, però. La sue partiture portano tutti i segni di questo eclettismo, ed è forse proprio questa peculiare scrittura musicale ad aver guidato la scelta della giuria del concorso di composizione di teatro musicale “Gerhard Schedl”, che nella prima e finora unica edizione del concorso nel 2009 ha assegnato il primo premio al suo “Woyzeck 2.0”. L’opera (anche il libretto è di Lehmann-Horn) è costruita su due piani narrativi intrecciati di finzione e realtà: la giovane attrice Klara prova in teatro il "Woyzeck" di Büchner; nella vita reale si innamora di un carcerato che come Woyzeck ha ucciso la propria moglie. È una trama densa di momenti emozionanti e ricchi di tensione, E questo ductus drammatico si rispecchia e si ritrova anche nella musica. Grazie al suo solido artigianato compositivo Lehmann-Horn riesce a creare una musica impulsiva e sensuale, che si muove tra citazioni di Berg, accenni al jazz e reminescenze di avanguardismo primonovecentesco. Le idee sono molte, alcune avvincenti, altre meno, anche perché Lehmann-Horn a volte dà un risalto eccessivo al virtusismo strumentale ad effetto e non è sempre convincente nel scrivere per le voci (nonostante l’ottima prestazione e presenza dei cantanti). Qualcosa in effetti nella sua scrittura operistica ancora manca; quel qualcosa che avrebbe tenuto gli ascoltatori incollati alla sedia con il fiato sospeso per tutti i 90 minuti della rappresentazione.
Note: Prima esecuzione assoluta. Libretto tratto da un racconto di Michael Schneider.
Interpreti: Jennifer Davison, Johann Leutgeb
Regia: Alexander Medem
Scene: Gilles Gubelmann
Costumi: Gilles Gubelmann
Coreografo: Liane Zaharia
Orchestra: Amadeus Ensemble Wien
Direttore: Walter Kobera
Luci: Norbert Chmel
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