L’allestimento di Pierre Audi, in buona parte valevole sia per il
Tamerlano che per l’
Alcina, è stato originariamente pensato per quel raffinato gioiello barocco che è il Drottningholm Palace Theatre di Stoccolma. E il regista libanese lo ha adesso riadattato per l’Opera di Bruxelles ricreando quegli stessi spazi intimi incorniciati da eleganti quinte che consentono di giocare con la prospettiva, oppure lasciando al contrario il grande palcoscenico de la Monnaie completamente nudo per dare il massimo risalto a musica e voci. Una ripresa che quindi si può ben definire quasi un nuovo allestimento. In particolare il
Tamerlano, che è stata la prima delle due opere a debuttare, è tutto ben giocato tra tradizione e modi contemporanei. Se la scenografia è un omaggio all’epoca di Haendel, così come i bei costumi dalle nuance che cambiano con l’evoluzione della trama e dei sentimenti prevalenti, i movimenti degli interpreti sono invece nettamente moderni, e si sviluppano anche sul pavimento in un modo impensabile nel Settecento . L’insieme funziona, e tutta la vicenda è proposta quasi come una partita a scacchi, ben sottolineata dal gioco delle luci. Una regia moderna nella parte teatrale quindi ma, per quanto possibile dato che i castrati non ci sono più, rispettosa della partitura. Voci tutte apprezzabili, in particolare quella dal volume non alto ma virtuosa del
Tamerlano interpretato dal controtenore Christophe Dumax, fisicamente anche perfetto per la parte, meno bene il Bajazete di Jeremy Oveden, dalla presenza scenica e dal timbro non abbastanza autorevole e carente in sfumature. Bella prova pero’ innanzitutto per l’ensamble Les Talens Lyriques diretti da Rousset che hanno regalato al pubblico oltre tre ore di emozioni con grande precisione e naturalezza.
Note: Nuova produzione La Monnaie e Nationale Opera di Amsterdam, produttore originale il Drottningholms Slottsteater di Stoccolma
Interpreti: Christophe Dumaux (Tamerlano), Jeremy Ovenden (Bajazete), Sophie Karthäuser (Asteria), Delphine Galou (Andronico), Ann Hallenberg (Irene), Nathan Berg (Leone), Caroline D’Haese (Zaide)
Regia: Pierre Audi
Scene: Patrick Kinmonth
Costumi: Patrick Kinmonth
Orchestra: Les Talens Lyriques
Direttore: Christophe Rousset
Luci: Matthew Richardson