Tancredi nel Ventennio
Il nuovo Tancredi del Theater an der Wien è ambientato durante il fascismo italiano.

Recensione
classica
Tancredi, la prima opera seria di Rossini, non è certo l’unica opera il cui intreccio sia costruito sviluppando i conflitti tra politica e passione individuale, tra amore e patria. Si rimane, quindi, un po’ perplessi di fronte all’idea portante di questa nuova produzione, quella di voler trasportare sistematicamente la vicenda, originariamente ambientata nel XI secolo, nel Ventennio fascista. Onore e patria: così il regista Lawless intitola le sue riflessioni sulla messa in scena, e di conseguenza, il suo Tancredi si muove tra palestre del fascio e scenari che ricordano le tele della pittura metafisica. Coro e comparse agiscono in divisa nera; ginnasti e lottatori completano il tableau. L’Arnold Schönberg Chor sa immedesimarsi perfettamente nella parte e, costretto a coreografie marziali a tratti grottesche, canta con possenza quasi militare. E una lettura con poche sfumature quella che si vuole trasmettere. Ma forse l’allestimento ha frainteso; il pubblico non ha gradito del tutto e lo ha fischiato.
René Jacobs cura il dettaglio e imposta la direzione su tempi elastici. L’Orchestre des Champs-Élysées su strumenti storici risponde con gran precisione, brio e varietà. In questa dimensione sonora, Rossini assume caratteri sconosciuti e sorprende di continuo.
Il cast dei cantanti è eccellente. Convince nelle colorature e soprattutto nel presentare i risultati di un lavoro svolto sull’esecuzione e improvvisazione degli abbellimenti. Aleksandra Kurzak ha un timbro aspro, peculiare e piacevole. Avvince il suo fraseggio nel pianissimo. Colin Lee persuade con ductus belcantistico, timbro chiaro e luminoso. La Genaux, come sempre, non risparmia con il vibrato, ma le sue caratteristiche vocali si addicono bene al personaggio interpretato.
Interpreti: Argirio Colin Lee Amenaide Aleksandra Kurzak Tancredi Vivica Genaux Orbazzano Konstantin Wolff Isaura Liora Grodnikaite Roggiero Ruby Hughes
Regia: Stephen Lawless
Scene: Gideon Davey
Costumi: Gideon Davey
Coreografo: Lynne Hockney
Orchestra: Orchestre des Champs-Élysées
Direttore: René Jacobs
Coro: Arnold Schoenberg Chor
Maestro Coro: Erwin Ortner
Luci: Patricia Collins
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