Il Festival di Schwetzingen apre con "Il Giustino" di Giovanni Legrenzi nella revisione critica di Thomas Hengelbrock, anche direttore. Assecondato da un ottimo gruppo di interpreti, il regista Nicolas Brieger racconta con misurata ironia la complessa trama del libretto di Nicolò Berengan. Pienamente convincente la prova del Balthasar-Neumann-Ensemble che ridà vita ad una delle partiture più di successo della seconda metà del Seicento veneziano.
Dal 1952, anno della sua fondazione, il Festival di Schwetzingen si è affermato come uno degli eventi musicali di rilievo sia per le creazioni che per le riscoperte ed il rilancio di capolavori del teatro barocco. Per l'edizione del 2007, Thomas Hengelbrock ha riproposto la versione originale veneziana del 1683 de "Il Giustino" di Giovanni Legrenzi, di cui ha anche curato la revisione critica.
Per Hengelbrock si tratta di un ritorno, non tanto a Schwetzingen dove da più di 10 anni è di casa con il suo Balthasar-Neumann-Ensemble, ma a Legrenzi, di cui eseguì "La divisione del mondo" nel 2000.
Da secoli scomparso dalle scene, "Il Giustino" ebbe un successo tale da essere seguito da revisioni (una firmata da Alessandro Scarlatti) e da vari rifacimenti di compositori come Albinoni, Vivaldi e Händel, che utilizzarono lo stesso sapiente libretto di Nicolò Berengan.
Il regista Nicolas Brieger ne racconta con chiarezza e misurata ironia la complessa trama e le acrobazie amorose, passando dal registro drammatico a quello comico con cinematografica vitalità grazie anche all'estro della scenografa Katrin Nettrod e del costumista Jorge Jara. Lo asseconda nel gioco scenico un buon cast di interpreti che trova i suoi punti di forza nell'espressivo e preciso Giustino di Elisabeth Kulman, nel brillante contraltista "en travesti" Terry Wey come Andronico/Flavia, e nella sensuale Eufemia di Delphine Galou.
Da parte sua, il Balthasar Neumann Ensemble offre una prova brillantissima grazie soprattutto all'incalzante e teatralissima conduzione di Hengelbrock, assai efficace nel valorizzare una partitura che ben figurerebbe nei repertori accanto alle relativamente più note versioni di Vivaldi e Händel.
Calorosissima l'accoglienza del pubblico nel piccolo teatrino rococó di Schwetzingen.
Interpreti: Anastasio Georg Nigl
Arianna Maya Boog
Giustino Elisabeth Kulman
Eufemia Delphine Galou
Vitaliano Peter Kennel
Andronico Terry Wey
Amantio Hermann Oswald
Polimante/Erasto Manfred Bittner
Brillo Thomas Stache
Fortuna / Allegrezza / Venere Marina Bartoli
Regia: Nicolas Brieger
Scene: Katrin Nottrodt; Luci Alexander Koppelmann
Costumi: Jorge Jara
Orchestra: Balthasar-Neumann Ensemble
Direttore: Thomas Hengelbrock
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