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Parigi: Andris Nelsons dirige Wagner e Strauss
Recensione
classica
L'Orchestra del Concertgebouw di Amsterdam ha da poche settimane Daniele Gatti come nuovo direttore musicale. Tuttavia, nel periodo d'interregno fra il precedente mandato di Mariss Jansons e l'entrata di Gatti ha avuto modo di organizzare alcuni tour con altri direttori ospiti, come ora alla Philharmonie di Parigi con Andris Nelsons, lettone conterraneo di Jansons e suo erede spirituale. Nelsons (classe 1978) è oltretutto uno dei più richiesti della sua generazione: già alla guida della Boston Symphony, dal 2018 assumerà anche la direzione del Gewandhaus di Lipsia, succedendo a Riccardo Chailly.
A Parigi ha offerto un tipico programma tedesco con Wagner e Richard Strauss, anche se questo concerto sembrava soprattutto concepito per mettere in luce le differenze tra i due compositori. Di Wagner Nelsons ha diretto, con respiro decisamente ampio, pagine eteree come il Preludio del Lohengrin, il Preludio del Parsifal e l'Incantesimo del Venerdì Santo. Il Concertgebouw è famoso per la delicatezza del suono e Nelsons lo ha plasmato accarezzandolo con le braccia, anche se il suo gesto morbido non sempre ha garantito la precisione dell'assieme in momenti delicati come il Preludio del Parsifal.
L'acustica della nuova Philharmonie tuttavia non aiuta: troppo risuonante, genera echi che nei fortissimi dei poemi sinfonici di Strauss si sovrappongono al suono stesso. Nonostante ciò, sia in Morte e trasfigurazione sia in Till Eulenspiegel la bravura del direttore e dell'orchestra hanno superato qualsiasi difficoltà con un esito esemplare, premiato da un caloroso apprezzamento dei numerosi ascoltatori.
Orchestra: Royal Concertgebouw Orchestra Amsterdam
Direttore: Andris Nelsons
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