Riccardo e Martha a Parigi
Chailly, Argerich e la Filarmonica della Scala alla Philharmonie
Recensione
classica
La lunga tournée di Chailly con la Filarmonica della Scala, attraverso mezza Europa, ha offerto programmi diversamente componibili. Da Cherubini, ai Ballabili dei Vespri siciliani, dall'ouverture del Guglielmo Tell all'ouverture di Manfred. Quest'ultima accoppiata al Concerto per pianoforte di Schumann, che ha avuto come solista il giovane David Trifonov e nell'ultima tappa a Parigi Martha Argerich. Brano clou della serata alla Philarmonie. La settantacinquenne pianista non cessa mai di stupire per l'immutata capacità di trasmettere dolcezza e vigore, senza mai perdere chiarezza nell'analisi generale. Indimenticabile il secondo tempo, diretto da Chailly senza bacchetta, dove il canto pareva prendere il sopravvento. Come bis Argerich ha regalato un altro gioiello di Schumann, "Da paesi e uomini stranieri” da "Kinderszenen”, che ha rinnovato l'accoglienza entusiastica del pubblico.
In apertura del programma Chally ha diretto l'ouverture di Manfred che ha subito offerto una sorpresa perché la Filarmonica, quando non è penalizzata dall'acustica della sala del Piermarini, è in grado di creare sonorità chiarissime, minuziose, compatte. Con l'unico neo della timidezza degli ottoni, non certo imputabile alla Philarmonie perché poi gli ottoni si sono sentiti, eccome, nella seconda parte del concerto coi ballabili e l'ouverture dei Vespri siciliani. Al termine grandi applausi e standing ovation, ricambiata con un bis, l'ouverture del Guglielmo Tell.
Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche
classica
A Ravenna l’originale binomio Monteverdi-Purcell di Dantone e Pizzi incontra l’eclettico Seicento di Orliński e Il Pomo d’Oro
classica
Per la prima volta quest’opera di Händel è stata eseguita a Roma, in forma di concerto