Poe al neon

Riuscita realizzazione dell'opera di Philip Glass alla Potsdamer Winteroper.

Recensione
classica
Potsdamer Winteroper Potsdam
Philip Glass
08 Novembre 2009
Giunta al quinto anno di vita, la Potsdamer Winteroper, appendice operistica della nutrita stagione concertistica della Kammerakademie Potsdam, apre al teatro musicale contemporaneo con una nuova produzione dell'opera di Philip Glass "The Fall of the House of Usher". Alle prese con le atmosfere inquietanti del racconto di Poe, il caratteristico linguaggio musicale di Glass con i suoi elementi quasi elementari (accordi ripetuti, arpeggi che interropono l'apparente monotonia della semplificazione armonica) non muta. Più elaborate che in suoi altri lavori però è la ricerca di elaborati effetti timbrici e il gioco fra orchestra e linee vocali che danno il giusto colore al racconto. Più che lodevole, quindi, la scelta di mettere in scena questo lavoro a vent'anni dal suo debutto, così come quella di affidare questo lavoro alle cure del grande Achim Freyer, che torna a lavorare "in piccolo" dopo varie stagioni passate su monumenti del teatro d'opera. Quando non ha l'urgenza della narrazione, Achim Freyer ritrova la sua forma migliore, potendo liberare il proprio estro visionario e il gusto surreale che caratterizza il suo teatro antinaturalistico. La scena è una scatola nera, quattro tubi al neon che disegnano ambienti e delimitano spazi. Movimenti e linee (anche sui volti dipinti dei personaggi) verticali e orizzontali, segni perpendicolari per dirci di inconciliabili dualità che si ritrovano in Poe: realtà/sogno, ragione/follia, vita/morte. Mentre il narratore è ridotto a busto sul boccascena e Usher a macabro trofeo sulla parete nera di fondo, sulla scena i loro doppi muti con gesti icastici e ripetuti accompagnano l'onirico incedere di Madeline. Molto riuscita anche la realizzazione musicale, affidata alla precisa bacchetta di Michael Sanderling. Buone anche le voci.

Note: Produzione della Kammerakademie Potsdam per Potsdamer Winteroper. Altra rappresentazioni: 15 novembre 2009.

Interpreti: Matteo de Monti (William), Meik Schwalm (Roderick Usher), Esther Lee (Madeline Usher), Michael Rapke (A servant), Liang Hua Gong (A Physician). Attori (Freyer Ensemble): Claudia Lahmann (Roderick Usher), Antoni Opiela (William), Jannis Arampatzis (A servant), Britta Pudelko (A Physician)

Regia: Achim Freyer

Scene: Achim Freyer

Costumi: Achim Freyer

Orchestra: Orchester Kammerakademie Potsdam

Direttore: Michael Sanderling

Luci: Achim Freyer

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