Pianisti a Palermo

Tra star e grandi interpreti

Recensione
classica
Sarà forse l’umidità della sera d’estate nello scenario a cielo aperto mista all’agognata leggerezza tipica di questa stagione ad agevolare un atteggiamento disinvolto di una platea facilmente infiammabile e nutrita che non sempre corrisponde a quella delle sale da concerto: consumatori occasionali sedotti dall’ambientazione, qualche turista e i seguaci dei pianisti in cartellone. Ecco l’atmosfera dei concerti per pianoforte e orchestra nel chiostro cinquecentesco della Galleria d’arte moderna di Palermo per il secondo Festival internazionale Palermo classica, da quest’anno con una nuova giovanissima Mediterranea chamber orchestra la cui formazione è stata evidentemente più attenta che nella scorsa edizione. E insieme ad alcuni concerti da vetrina con le star di youtube Valentina Lisitsa e Lola Astanova ci sono per fortuna anche alcuni pianisti che vale sempre la pena risentire come Paul Badura-Skoda, Jörg Demus e Ivo Pogorelich. L’inaugurazione con la Lisitsa ha scatenato i suoi fan, numerosi dopo il concerto dello scorso anno per la stessa manifestazione. Facevano come un muro intorno a lei mentre si riscaldava al pianoforte prima dell’inizio del concerto, avvolgendola, riprendendola e fotografandola adoranti. E lo stesso alla fine del Concerto n. 3 di Rachmaninov mentre i bis incalzavano, sulla scia di un pianismo meccanico scarso di vigore e di canto. Pogorelich invece, seppure passato in sordina nella campagna pubblicitaria, è stato il pianista incisivo di sempre nel Concerto n. 1 di Tchaikovsky, in barba al mercato che sostiene che il suo tempo sia ormai passato. Ma il vero trionfo è quello dell’ultraottantenne Demus – peccato che la settimana di ferragosto abbia decimato il pubblico! – col suono beethoveniano del Concerto n. 3 che ricorda tanto le tastiere storiche.

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