Stefania Bonfadelli e Marcelo Alvarez sono stati gli splendidi protagonisti di "Lucia di Lammermoor" di Donizetti, ultimo appuntamento con la stagione lirica genovese. Lo spettacolo è stato diretto con rigore da Patrick Fournillier, mentre la regia, allusiva e alquanto ricca di soluzioni originali, era di Graham Vick. Lo spettacolo è stato ripreso dalla Rai.
L'ultimo appuntamento stagionale con la lirica al Carlo Felice è stato probabilmente il più sofferto. "Lucia di Lammermoor" avrebbe dovuto debuttare il 20 giugno, ma le prime tre recite dell'opera donizettiana sono saltate per uno sciopero dei dipendenti del Teatro che ha creato una profonda frattura fra vertice base della Fondazione genovese e suscitato accese polemiche in città.
Lo spettacolo ha probabilmente risentito del continuo rinvio e dell'inevitabile allentamento della tensione esecutiva. L'esito, comunque, è stato nel complesso positivo, grazie soprattutto alla bella prova dei protagonisti.
Nella parte di Lucia si è ascoltata Stefania Bonfadelli, giovane soprano dalle ottime qualità vocali e sceniche. La Bonfadelli ha costruito un personaggio credibile e drammaturgicamente coerente fino alla scena della follia interpretata con ammirevole verve. Gesti e suoni perfettamente integrati, una mimica fortemente espressiva, intonazione inappuntabile, l'artista ha ricevuto al termine un'autentica ovazione. Da lodare pure il primo flauto dell'Orchestra genovese, Flavio Alziati.
Accanto alla Bonfadelli, Marcelo Alvarez ha vestito con intelligenza i panni di Edgardo. Tenore ormai affermato, Alvarez canta con gusto e sensibilità, imponendosi per la misura e l'eleganza del fraseggio. Bene anche Roberto Frontali nella parte di Enrico.
Patrick Fournillier, sul podio, ha avuto un avvio un po' titubante, ma gradualmente ha acquisito energia e comunicativa, riuscendo a creare un buon equilibrio fra orchestra e palcoscenico, con alcuni momenti pregevoli, soprattutto nella parte finale dello spettacolo.
Qualche perplessità ha suscitato l'impianto scenico-registico di Grahma Vick (ripreso da Marina Bianchi con scene e costumi di Paul Brown). Vick ha evitato ambientazioni precise, da "cartolina", ha costruito una scena mobile con pannelli scorrevoli sistematicamente posti in modo da dividere lo spazio in due sezioni contrastanti. C'è sempre l'idea di indeterminatezza, di non conclusione di un discorso lasciato volutamente "aperto". Incombe una luna enorme, lo spettatore deve immaginare ambienti inesistenti: ha qualche difficoltà perché l'impianto ha un buon impatto frontale, ma appare alquanto dispersivo se lo si guarda dai lati della platea o della galleria.
Vick comunque ha saputo creare momenti di apprezzabile emotività e soprattutto calibrare un crescendo di tensione fino alla follia di Lucia.
Interpreti: Lucia: Stefania Bonfadelli / Cinzia Forte; Enrico: Roberto Frontali / Marco Di Felice; Edgardo: Marcelo Alvarez / Giorgio Casciarri; Raimondo: Mirco Palazzi / Carlo Cigni; Arturo: Cristiano Olivieri; Normanno: Giovanni Maini; Alisa: Maria Castelli
Regia: Graham Vick, ripresa da Marina Bianchi
Scene: Paul Brown
Costumi: Paul Brown
Orchestra: Orchestra del Teatro Carlo Felice
Direttore: Patrick Fournillier
Coro: Coro del Teatro Carlo Felice
Maestro Coro: Giovanni Andreoli
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