Parsifal in cammino verso la luce

Federico Tiezzi e Giulio Paolini tornano ad incontrarsi al San Carlo nel nome di Wagner, dopo la pregevole Walkiria del 2005. Il Parsifal che porta la loro firma, e che apre la nuova stagione, ancora una volta pone di fronte allo spettatore una realizzazione scenica priva di orpelli e di artifici tradizionali.

Recensione
classica
Teatro di San Carlo Napoli
Richard Wagner
02 Dicembre 2007
Federico Tiezzi e Giulio Paolini tornano ad incontrarsi al San Carlo nel nome di Wagner, dopo la pregevole Walkiria del 2005. Il Parsifal che porta la loro firma e che apre la nuova stagione, ancora una volta pone lo spettatore di fronte ad una realizzazione scenica priva di orpelli e di artifici tradizionali; la cui linea portante cerca in profondità, nell'effetto profondamente allusivo di pochi segni, di pochi gesti, la propria ragion d'essere. La drammaturgia dell'opera, nelle intenzioni della regia, è ricondotta alla sua natura fondamentale di azione "interiore"; di qui una sorta di focalizzazione interna, quella del protagonista, il cui viaggio verso la presa di coscienza procede da un primo atto buio, equivalente alla "cecità" di Parsifal, attraverso i gradi intermedi del colore, fino alla luce bianca del finale. I movimenti dei corpi sono lentissimi, talvolta ieratici, su sfondi nei quali intervengono inconfondibili le immagini di Paolini. Il suo segno incide memorabilmente il primo atto, con un velario la cui gabbia prospettica incornicia, oltre ai personaggi, gli elementi visivi che con essi interagiscono: piedistalli, colonne spezzate, l'Hermes di Prassitele, proiezione ideale di una figura assorta con la testa fra le mani. E' un peccato che non tutti i bozzetti immaginati dall'artista genovese vengano utilizzati negli atti successivi, che forse, al confronto col primo risultano più poveri di suggestioni. Sul podio Asher Fisch, tiene sapientemente le fila del discorso, con una lettura equilibrata. Il cast composto di esperti cantanti wagneriani risponde nel complesso in modo eccellente. Fra tutti impressiona Klaus Florian Vogt nel ruolo del protagonista: voce magnifica e impeccabile interpretazione.

Note: Nuovo all. del Teatro di San Carlo

Interpreti: Amfortas: Albert Dohmen; Titurel: Markus Hollop; Gurnemanz: Kristin Sigmundsson; Parsifal: Klaus Florian Vogt; Klingsor: Pavlo Hunka; Kundry: Lioba Braun; Erster Gralsritter: Alexander Kaimbacher; Zweiter Gralsritter: István Kovács; Vier Knappen: Cornelia Entling, Martin Mühle, Nicola Pamio; Klingsors Zaubermädchen Pia-Marie Nilsson, SYlvia Weiss, Annely Peebo, Anna Korondi, Alexandra Wilson, Stefanie Iranyi; Stimme von Oben: Annely Peebo

Regia: Federico Tiezzi

Scene: Giulio Paolini; Luci: Luigi Saccomandi

Costumi: Giovanna Buzzi

Orchestra: Orchestra del Teatro di San Carlo

Direttore: Asher Fisch

Coro: Coro e Coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo

Maestro Coro: Marco Ozbic; Maestro del Coro di voci bianche: Stefania Rinaldi

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