Notte ungherese a Monte-Carlo

Il primo weekend del Printemps des Arts

Recensione
classica
Festival de Printemps de Monte-Carlo
15 Marzo 2014
Sebbene la musica colta abbia storicamente attinto a piene mani, più e più volte, dal repertorio popolare, è un’esperienza rara vedere su uno stesso palco, per consuetudine consacrato alla musica d’arte, alternarsi folklore e repertorio contemporaneo. Così è stato il secondo giorno del weekend inaugurale al trentesimo Printemps des arts di Monte-Carlo: all’Auditorium Ranieri III era di scena una full immersion ad ampio spettro nella musica ungherese da oggi alle radici, dalle opere di Peter Eötvös ai canti e alle danze della tradizione come la csárdás passando da un repertorio decisamente insolito degli autori che hanno influenzato Eötvös. Filo conduttore sottinteso: Bartók, etnomusicologo e compositore, che il maestro, sabato sera nella veste di autore e direttore, rivendica come sua lingua madre. La serata si è chiusa poi col gruppo folk Ensemble Zengö che ha eseguito i canti dalla raccolta di Bartók su strumenti della tradizione. Un’idea interessante e un affresco a volo d’uccello che manca tutt’al più di una chiarezza immediata nei rimandi e ha qualche pecca di fruizione: il preludio con pubblico itinerante prima di raggiungere la sala andava bene per il "Poema sinfonico per 100 metronomi" di Ligeti ma decisamente meno o per nulla per il flebile suono del cembalo in "Continuum" e "Hungarian Rock", sempre di Ligeti. Concepito come il fuoco della serata, ma fortemente intrecciato a preludio e coda, il concerto dell’Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo ha reso protagonista Eötvös che ha guidato i suoi "zeroPoints" e "Cello Concerto Grosso" prima di due rari Kurtág ("Nouveaux Messages") e Kodály (la suite da "Háry János") cui l’orchestra ha risposto con un’eccellente quadratura di tempi, attacchi e ritmica, chiave fondamentale di tanto repertorio ungherese.

Interpreti: Martin Tembremande (clavicembalo), Eric-Maria Couturier (violoncello), Ensemble Zengö

Orchestra: Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo

Direttore: Peter Eötvös

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