Netrebkomania

La Netrebko e una prestazione esemplare dell'orchestra portano al successo un allestimento che altrimenti sarebbe risultato noioso e pieno di contraddizioni. Tuttavia sorgono alcune domande legittime e spontanee legate alle sorti di questa nuova produzione. Cosa succederà quando la Staatsoper introdurrà in repertorio la Manon senza la Netrebko?

Recensione
classica
Staatsoper Vienna
Jules Massenet
10 Marzo 2007
Standing ovations per tutti! C'è la Netrebko a trascinare e il successo è assicurato. Per i cantanti, ovviamente, per orchestra e direttore e per la regia. Eppure non tutto funziona alla perfezione. Basti pensare che la regia traspone la vicenda negli anni '30 e a dominare la scena c'è un enorme manifesto cinematografico di "La contessa scalza", film con Ava Gardner e Humphrey Bogart del 1954. E questa è solo la contraddizione più palese di una regia noiosa e banale che gioca tutto sulla carta Netrebko, costruendole attorno l'intero allestimento. Ma cosa succederà quando la Staatsoper introdurrà in repertorio la Manon e a cantare sarà qualcun altro? Il successo di questa Manon, già annunciato e suggellato dall'incessante macinare di un'efficace macchina mediale e dalle aspettative di un pubblico che ormai sembra afflitto da vera e propria Netrebkomania, non è solo merito della cantante russo-austriaca. Lei sì che è bravissima nel giocare con le sfumature dinamiche ed espressive, soprattutto nel pianissimo. Ma è una splendida orchestra, diretta con sottigliezza e diversificazione dallo specialista de Billy, a muovere in disparte tutti i fili dell'opera e a supplire alle carenze narrative della regia. Alagna si è ripreso dagli insuccessi scaligeri, ma non ha nulla di peculiare da contrapporre alla sua controparte femminile. Validi i personaggi secondari, soprattuto Eröd e Anger. Quand'è che questa isteria attorno alla Netrebko si placherà e si comincerà a riconoscere criticamente pregi e limiti della cantante? Il rischio che tutto questo marketing si riveli un'arma a doppio taglio che non le permetterà di maturare è veramente grande. Sarebbe un gran peccato se ciò succedesse.

Interpreti: Anna Netrebko, Roberto Alagna, Ain Anger, Adrian Eröd

Regia: Andrei Serban

Orchestra: Orchestra della Staatsoper/

Direttore: Bertrand de Billy

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