Mozart sereno, Liszt turbato
Pollini e Thielemann per la prima volta insieme alla Philharmonie di Berlino
Recensione
classica
Da tanti anni ospite gradito presso i Berliner Philharmoniker, Maurizio Pollini è tornato con una delle opere per pianoforte scritte da Mozart durante il suo periodo viennese. Sotto la bacchetta di Christian Thielemann ha eseguito il "Concerto no. 21 in Do maggiore KV 467", rendendo bene il carattere solare della composizione che si avvicina al concetto delle grandi sinfonie dell'austriaco. Mozart in questo concerto dà ampio spazio anche alla parte orchestrale, già nel tema principale del primo movimento. L'inizio dell' Andante, con il cantabile dei primi violini cui fa seguito il pianoforte, vede il solista e l'orchestra perfettamente affiatati. In mancanza di cadenze originali Pollini ha eseguito quelle di Salvatore Sciarrino che per lui corrispondono allo stile mozartiano. Pollini offre un interpretazioni tecnicamente eccellente e sensibile, senza mai cadere nella sentimentalità.
Thielemann, ottimo conoscitore delle opere di Wagner, nella seconda parte del programma si dedica al suocero del padrone di Bayreuth. I tre poemi sinfonici di Liszt – 'Mazeppa', 'Dalla culla alla tomba' e 'Les Préludes' - vedono la musica in stretta parentela con la pittura e la poesia. Come 'preludio' i Berliner hanno suonato un brano di Mendelssohn-Bartholdy ('Mare calmo e viaggio felice') basato su poesie di Goethe. L'orchestra dimostra la sua maestria nell'eseguire opere ricche di contrasti, passando ad esempio da un'atmosfera intima nel primo movimento di 'Dalla culla alla tomba' all' Agitato rapido e quindi al Moderato quasi andante che porta alla morte. Con 'Les Préludes' Thielemann ha affrontato un'opera legata a un capitolo oscuro della storia perché il tema principale fu utilizzato dai nazisti a scopi propagandistici nella Seconda Guerra Mondiale.
Interpreti: Maurizio Pollini
Orchestra: Berliner Philharmoniker
Direttore: Christian Thielemann
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