Mozart, come pretesto
La poco rappresentata "Oca del Cairo" di "Mozart" nella versione di Stephan Oliver è andata in scena per la prima volta in Austria presso la Kammeroper di Vienna. Una regia giocosa ma precisa e interpreti dalla forte presenza scenica hanno condotto l'allestimento al meritato successo.
Recensione
classica
Un nuovo allestimento di "L'oca del Cairo" di Mozart nella versione completata e integrata di Oliver ha sostituito la nuova commissione a Deppe che è stata tolta dal cartellone della Kammeroper dopo che il compositore austriaco aveva comunicato che non sarebbe stato in grado di completare la partitura. Non deve stupire che sulla copertina dei programmi di sala non spicchi il nome di Mozart. Oliver, infatti, nella sua versione presentata in prima assoluta al Festival di Batigliano del 1991, prende il frammento mozartiano come pretesto per la creazione di un'opera autonoma e indipendente. Le prestazioni richieste agli interpreti e all'orchestra divengono di conseguenza duplici, poiché il linguaggio musicale del Novecento e quello mozartiano si susseguono senza soluzione di continuità. All'organico è richiesta grande duttilità e precisione e la raggiunta maturità artistica del giovane cast della Kammeroper si può costatare proprio in relazione all'adempimento di questi parametri. Presi singolarmente i vari interpreti convincono: soprattutto Zawista e Colin in un felice connubio di plasticità scenica, esatta dizione e pregiato materiale vocale. Nell'ultima scena del secondo atto, tuttavia, nella quale Oliver postpone a mo' di coronamento il finale del primo atto dello schizzo mozartiano, si possono udire numerose disomogeneità nell'interagire del cast al completo in un vorticoso settetto concertato. La regia muove i personaggi in un solo ambiente scenico, ma il flusso drammatico non risente di questa staticità, anzi, la storia emerge in carne e ossa attraverso una precisa conduzione degli attori e inserti comici che dilettano il pubblico e portano l'allestiemnto al meritato successo. A dimostrare il fatto che il solco tra Mozart e la Nuova Musica non è poi invalicabile.
Note: In coperazione con l'Anno Mozartiano 2006
Interpreti: Philip Zawisza, Judith Halász, Magdalena Anna Hofmann, Andries Cloete, José Aparicio, Berit Barfred-Jensen, Noé Colin
Regia: Nicola Raab
Orchestra: Orchestra della Wiener Staatsoper
Direttore: Daniel Hoyem-Cavazza
Coro: Coro della Wiener Staatsoper
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