Metropoli postmoderne
Eseguita a Berlino "Surrogate Cities" di Heiner Goebbels: grande successo di pubblico e splendida prestazione di Simon Rattle con i suoi Berliner Philharmoniker, ma la composizione lascia a desiderare.
Recensione
classica
La sala piena della Philharmonie di Berlino (2.200 posti), le pochissime defezioni anticipate in novanta minuti di musica senza pausa e soprattutto l'autentica ovazione finale tributata da un pubblico inconsuetamente giovane a interpreti e compositore non fanno che ribadire la popolarità di Heiner Goebbels e della sua composizione "Surrogate Cities". Realizzata nel 1994 e formata da un numero variabile di pezzi separati (sette, nell'esecuzione di ieri) la composizione è già stata eseguita frequentemente e con successo in varie parti del mondo. Goebbels ha preso spunto da un romanzo di Hugo Hamilton per realizzare un ritratto sonoro della metropoli moderna con tutte le sue contraddizioni e commistioni. E proprio nella commistione di generi va cercata la cifra stilistica di quest'opera, sicuramente una delle più sperimentali fin qui composte dall'autore, ma a mio avviso non la meglio riuscita. Musica leggera, jazz, la forma della Suite barocca combinata con suoni "concreti" campionati, passaggi minimalistici e improvvisazione vocale: il tutto si inframmezza o si mescola, all'insegna di un'eccessiva discontinuità stilistica, con tutto quel repertorio di effetti tipici della musica contemporanea, dai suoni grattati degli archi alle violente esplosioni dei tanti strumenti a percussione.
Al di là del valore della composizione va comunque segnalata la magnifica prova offerta ieri dagli esecutori. David Moss è un vero e proprio funambolo della voce e qui può mettere in mostra la sua straordinaria abilità d'improvvisatore, la cantante soul-jazz Jocelyn B. Smith possiede una vocalità di rara intensità e bellezza. Simon Rattle ha proposto un'interpretazione al contempo imponente e rigorosa, con un gesto molto asciutto e preciso, dimostrando ancora una volta le sue grandi doti di concertatore. Ottimi infine i Berliner Philharmoniker, capaci di rendere alla perfezione i violenti contrasti dinamici della composizione e di superare agevolmente le notevoli difficoltà della partitura, che con i suoi frequenti passaggi virtuosistici tende a esaltare le qualità di una "grande" orchestra (intesa non solo come organico).
Il concerto è stato preceduto da un avvenimento multimediale nel foyer (musica strumentale e "concreta" abbinata a proiezioni video) realizzato da studenti liceali durante un intenso workshop con Goebbels, ovviamente sempre sul tema della città. La manifestazione è parte di un'iniziativa voluta da Rattle (assai lodevole, andrebbe imitata) tesa ad avvicinare il pubblico più giovane al linguaggio della musica contemporanea.
Interpreti: David Moss, Jocelyn B. Smith
Orchestra: Berliner Philharmoniker
Direttore: Simon Rattle
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