Mehta inaugura la prima stagione d'opera del Palau di Valencia

Con un inno alla libertà – Fidelio: arte per la libertà, libertà per l'arte, come recita il titolo della mostra fotografica di Carles Francesc allestita in contemporanea – il Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia dà il via alla sua prima stagione d'opera, dopo un anno di rodaggio e la messa a punto di alcune defaillances tecniche che hanno molto migliorato la resa acustica della sala principale.

Recensione
classica
Palau de Les Arts "Reina Sofía" Valencia
Ludwig van Beethoven
03 Novembre 2006
Con un inno alla libertà – Fidelio: arte per la libertà, libertà per l'arte, come recita il titolo della mostra fotografica di Carles Francesc allestita in contemporanea – il Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia dà il via alla sua prima stagione d'opera, dopo un anno di rodaggio e la messa a punto di alcune defaillances tecniche che hanno molto migliorato la resa acustica della sala principale. L'intero edificio, strabiliante per dimensioni e imponenza visiva, è un work-in-progress, come tiene a precisare la sovrintendente Helga Schmidt: tanto è vero che le altre tre sale previste (due già comprese nel progetto originale, una aggiunta di recente dall'architetto Calatrava come regalo all'Accademia di perfezionamento che Schmidt ha fondato insieme a Placido Domingo) sono ancora, in parte o totalmente, cantieri aperti. Ma dei molti progetti annunciati lo scorso anno, il più importante è già stato realizzato: la costituzione di un'orchestra di livello internazionale, che il direttore musicale Lorin Maazel ha messo insieme nel giro di pochi mesi, scegliendo personalmente i 91 musicisti provenienti da 25 paesi diversi che la compongono. L'Orquestra de la Comunitat Valenciana è giovane (l'età media è sulla trentina) e, appunto, nuova di zecca: le audizioni si sono chiuse nell'aprile scorso, la prima prova ai primi di settembre. In buca però, sotto la direzione scrupolosa e a tratti trascinante di Zubin Mehta, suona come un complesso consumato, di grande precisione e omogeneità, con sezioni ottime (fiati tutti e ottoni in particolare, a dispetto di qualche sbavatura). L'allestimento rigoroso e tradizionale di Pier'Alli, ravvivato nel secondo atto da belle proiezioni video di Sergio Metalli, lascia spazio alle virtù canore e recitative di un cast di prim'ordine: dal Rocco di Matti Salminen alla Marzelline di di Ildiko Raimondi, passando per Peter Seiffert (Florestan) e Juha Uusitalo (Don Pizarro). A rifulgere sopra tutti, la magnifica Leonore di Waltraud Meier, che percorre con naturalezza, stile e senso della sfumatura tutte le asperità di un ruolo impervio sul piano musicale e drammaturgico. Alla quarta recita teatro gremito di pubblico festante, e già si annunciano record di affluenza per il resto della stagione, che conta ancora parecchie interessanti novità.

Interpreti: Waltraud Meier, Leonore Peter Seiffert, Florestan Matti Salminen, Rocco Juha Uusitalo, Don Pizarro

Regia: Pierluigi Pier'Alli

Scene: Pierluigi Pier'Alli

Costumi: Pierluigi Pier'Alli

Orchestra: Orquestra de la Comunitat Valenciana (Palau de les Arts Reina Sofía)

Direttore: Zubin Mehta

Coro: Coro de la Generalitat

Maestro Coro: Francesc Perales

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