Martha & Friends

Il Bologna Festival 2017 inaugura con Argerich camerista

Recensione
classica
tempo di lettura 2'
Bologna Festival Bologna
19 Marzo 2017
Non il classico concerto sinfonico-corale, cui il Bologna Festival ci aveva abituati negli ultimi anni, ma un’inaugurazione di stagione affidata a quei “Grandi Interpreti” che caratterizzano il cartellone principale della manifestazione sin dalla sua prima edizione, nel 1982. Ospite ricorrente dell’Auditorium Manzoni, Martha Argerich torna quest’anno proponendo la formula che le è forse più cara: quella dell’incontro fra amici musicisti attorno al suo pianoforte, che per 15 anni ha reso celebre il “Progetto Argerich” di Lugano. E proprio da Lugano arriva l’Ensemble ReEncuentros con cui da tempo si esibisce: un gruppo di musicisti di varia provenienza per una variegata serata all’insegna del “divertiamoci a far musica insieme”. Quasi una conseguenza, il programma si presenta assai eterogeneo, imprevedibile, dal Beethoven quindicenne di un quartetto con pianoforte al Piazzolla del bis collettivo, attraverso i deliziosi “Studi in forma di canone” di Schumann e la trascrizione di due classici: Falla (le “Canciones populares”) e Debussy (il “Fauno”). Nell’alternarsi delle formazioni strumentali, brano dopo brano, la presenza/assenza dell’amata pianista è determinante per l’esito complessivo: è lei che “tira” sempre il gruppo, anche in posizione subalterna di secondo pianoforte, imponendo un’energia cinetica a cui è difficile resistere, per i colleghi non meno che per il pubblico. Il tutto culmina quando si trova a tu per tu con gli altri due assi della serata, il violinista Anton Martynov e il violoncellista Jorge Bosso, per un trio di Šostakovič interamente giocato sulla fisicità, del corpo non meno che dello strumento. Applausi affettuosi per tutti.

Note: Foto © Roberto Serra. Ludwig van Beethoven, Quartetto n. 3 in Do maggiore WoO 36 per pianoforte e archi; Robert Schumann, Sei studi in forma di canone op. 56 (trascrizione per due pianoforti di Claude Debussy); Manuel de Falla, Canciones populares españolas après Kochansky (trascrizione per violino, viola, violoncello, contrabbasso e pianoforte di Jorge Bosso); Claude Debussy, Prélude à l'après-midi d'un faune (trascrizione per due pianoforti di Claude Debussy); Dmitrij Šostakovič, Trio n. 2 in Mi minore op. 67 per pianoforte e archi.

Interpreti: Martha Argerich (pianoforte) Ensemble ReEncuentros: Anton Martynov (violino), Lyda Chen Argerich (viola), Jorge Bosso (violoncello), Enrico Fagone (contrabbasso), Eduardo Hubert (pianoforte)

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