Mariella Devia, una vibrante Anna

Notevole prova di Mariella Devia, per la prima volta nel ruolo di Anna Bolena e co lei di un'affiatata compagnia di canto. Esecuzione integrale dell'opera con una conduzione musicale, curata nel dettaglio, ma troppo dilatata nei tempi. Regia d'autore, ricca di riferimenti simbolici, evocazioni pittoriche, suntuosi i costumi.

Recensione
classica
Teatro Filarmonico Verona
Gaetano Donizetti
24 Marzo 2007
Il letto e il trono, una grande spada che cala al centro della scena, i cavalli di Enrico ed Anna come dorate statue equestri, un grande volto bendato, i toni cupi dello sfondo tra i colori, argentei dorati e rosso vivo, dei costumi suntuosi: è l'universo simbolico della regia di Graham Vick e delle scene di Paul Brown che, in questa attesa Anna Bolena veronese, è la chiave di un'impostazione che punta ad una narrazione epica, ad evocare immagini pittoriche d'epoca, a tratti statica, quasi da teatro giapponese. Un'impostazione efficace nella resa dei quadri (di effetto la resa luminosa del finale con la sofferente Anna davanti ad un vetro infranto), quando non si orienta verso immotivati sviluppi autoreferenziali: non si capisce ad esempio lo sfondo di montagne innevate, con costanti nevicate, dal castello di Windsor. Su quest'impianto, che mette da parte ogni velleità melodrammatica ed emotiva, la direzione musicale di Lu Jia si caratterizza per una eccessiva dilatazione dei tempi, anche quando le voci avrebbero bisogno di una spinta in avanti, nelle cabalette, nei concertati. Contributo fondamentale alla resa drammatica dell'opera è stato quello della compagnia di canto, con prima fra tutte, la prova di una strepitosa Mariella Devia, con un fraseggio ricco di accenti e di colori, con un finale di grande respiro e impalpabili pianissimo: dove nella sua Anna prevale il carattere intimista e sofferente su quello fiero e combattivo. Michele Pertusi è un Enrico robusto e vibrante, generosa la prova di Francesco Meli in Percy; emergono quindi la duttilità nel fraseggio della Polverelli in Giovanna Seymour e il bel colore vocale di Elena Belfiore nel ruolo del paggio Smeton. Ovazioni e ripetute acclamazioni del pubblico per la Devia, vera diva della serata. Fabio Zannoni

Interpreti: Anna Bolena Mariella Devia Enrico VIII Michele Pertusi Giovanna Seymour Laura Polverelli Lord Riccardo Percy Francesco Meli Smeton Elena Belfiore Lord Rocheford Marco Spotti Sir Hervey Cristiano Olivieri

Regia: Graham Vick; luci Giuseppe Di Iorio

Scene: Paul Brown

Costumi: Paul Brown

Orchestra: Orchestra dell'Arena di Verona

Direttore: Lü Jia

Coro: Coro dell'Arena di Verona

Maestro Coro: Marco Faelli

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Jonas  di Carissimi e Vanitas  di cinque compositori contemporanei hanno chiuso le celebrazioni per i trecentocinquanta anni dalla morte del grande maestro del Seicento

classica

Napoli: Dvorak apre il San Carlo

classica

Il primo pianista francese a vincere il Čajkovskij di Mosca conquista il pubblico milanese con un interessante quanto insolito programma.