Debutta a Torino un nuovo allestimento dell’"Italiana in Algeri" ideato e realizzato con le sole forze interne del Regio e diretto con mano leggera da Bruno Campanella. Lo spettacolo lineare e senza tanti guizzi firmato da Vittorio Borrelli, primo direttore di scena del Teatro, evoca il pacato esotismo di una Alhambra in scala ridotta, circondata dal luccichio fisso del Mediterraneo, orizzonte, muro di cinta e ponte ideale che collega l’Italia delle belle donne scaltre all’Algeria degli uomini potenti sempre pronti e ben disposti a farsi abbindolare. Nel suo regale palazzo, più simile a un bagno turco che a un boudoir, il Mustafà di Lorenzo Regazzo spadroneggia per metà del tempo a torso nudo, con un asciugamano sui fianchi e ciabattine da hotel ai piedi, riuscendo tuttavia a conferire al suo personaggio un certa comica gravità cui fanno da contrappunto i caratteri ben centrati di tutti i coprotagonisti, dal Lindoro di Antonino Siragusa all’Elvira di Carla Di Censo. Un plauso particolare al Taddeo di Roberto de Candia, sempre perfettamente a suo agio nel ruolo vocale meno incline alle coloriture di tutta l’opera. Bella e brava Vivica Genaux, Isabella di spirito come si conviene, dotata di una voce vellutata sia pure non del tutto acconcia ad una sala da 1500 posti.
Teatro pieno e pubblico contento alla fine, a confermare l’efficacia della linea artistica con cui la direzione ha scelto di reagire all’attuale e futuro stato di crisi, e che prevede un numero ristretto di grandi produzioni anche internazionali, e per il resto buoni spettacoli da rinsaldare in repertorio, da far girare e conoscere, perché l’opera diventi, se possibile, una buona abitudine e non solo un evento speciale.
Interpreti: Isabella, signora
italiana contralto
Vivica Genaux
Anna Rita Gemmabella (5, 7, 10, 12, 14)
Lindoro, giovane italiano,
schiavo favorito di Mustafà tenore
Antonino Siragusa
David Alegret (5, 7, 10, 12, 14)
Mustafà, bey d’Algeri basso
Lorenzo Regazzo
Carlo Lepore (5, 7, 10, 12, 14)
Elvira, moglie di Mustafà soprano
Carla Di Censo
Elena Borin (5, 7, 10, 12, 14)
Taddeo, compagno
d’Isabella basso
Roberto de Candia
Christian Senn (5, 7, 10, 12, 14)
Haly, capitano dei
corsari algerini basso
Alessandro Luongo
Diego Matamoros (5, 7, 10, 12, 14)
Zulma, schiava
confidente di Elvira mezzosoprano
Paola Gardina
Regia: Vittorio Borrelli
Scene: Claudia Boasso
Costumi: Santuzza Calì
Direttore: Bruno Campanella
Coro: Claudio Fenoglio
Luci: Andrea Anfossi