Linz nel segno della musica
Le prime manifestazioni dell’anno culturale di Linz puntano sulla musica
Recensione
classica
Dal punto di vista musicale, le manifestazioni per l’inaugurazione di Linz città europea della cultura 2009 non hanno lasciato a desiderare. Già il 31, mentre si aspettava la mezzanotte e il nuovo anno, dal campanile della chiesa cittadina risuonava musica per ottoni e a una simpatica kermesse partecipavano numerosi artisti, tra cui la virtuosa di toy piano Isabel Ettenauer e l’Ensemble09 con il ciclo “Instant Anton”, miniature di Thomas Kerbl per diversi organici da camera costruite distillando il materiale musicale delle sinfonie del genius loci Bruckner. Il cambio dell’anno è stato sottolineato dalla suggestiva “Sinfonia dei razzi” per 400 coristi e fuochi d’artificio, una commissione della città al compositore inglese Orlando Gough. Più sobrio e meno legato alla poetica dell’evento ad ogni costo, il concerto di capodanno della Bruckner Orchester Linz, diretto da Dennis Russel Davies, è stato una sorta di preludio programmatico ad alcuni dei punti salienti dell’anno musicale austriaco: da una parte Haydn, di cui ricorre il 200esimo anniversario della morte, omaggiato con la sinfonia Hob I:99; dall’altra Philip Glass, a cui Linz ha commissionato un nuovo lavoro di teatro musicale sulla figura di Keplero che verrà eseguita in prima assoluta a settembre. La settima sinfonia per coro e grande orchestra di Glass in programma non era proprio una prima assoluta, già eseguita a Washington nel 2005, ma il compositore non ha esitato a venire di persona a Linz per ricevere i calorosi ed entusiasti applausi del pubblico. Per chiudere, infine, “Il libro dell’inquietudine”, un’opera in prima assoluta dell’olandese Michel van der Aa, tratta dal libro di Fernando Pessoa, per piccola orchestra (diretta da Russel Davies), voce recitante (Klaus Maria Brandauer) e cantante di fado.
Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche
classica
Jonas di Carissimi e Vanitas di cinque compositori contemporanei hanno chiuso le celebrazioni per i trecentocinquanta anni dalla morte del grande maestro del Seicento
classica
Il primo pianista francese a vincere il Čajkovskij di Mosca conquista il pubblico milanese con un interessante quanto insolito programma.