L'intimismo di Fedora

Napoli: Cedolins e Filianoti per Giordano

Recensione
classica
Teatro San Carlo Napoli
Umberto Giordano
11 Maggio 2016
L'attacco è seducente e provocatorio e caratterizza tutta la messinscena nei tre atti: poltrone, sedie, vasi e kentie, candelabri disposti come un salotto sul palcoscenico, luccicanti dal taglio delle luci. Proprio le luci, ferme, a volte soffuse, dettano il ritmo alle scene, ai gesti calibrati degli interpreti e a tutta l'opera. I salotti russi, parigini e svizzeri nascondono il giallo. A custodirlo è lei, Fedora, Fiorenza Cedolins, prima con ottima voce poi un po' gridata - gli equilibri nel duetto quasi sempre precari. Ma è tutta la squadra che canta un po' sopratono nelle situazioni maggiormente tese, drammatiche, dove, per l'enfasi, il quasi grido sembra necessario. Al suo fianco, il conte Loris Ipanov Giuseppe Filianoti, di notevoli mezzi, svetta possente per bel timbro. L'orchestra anch'essa impreziosita nei timbri, suona veramente bene, ma ritmicamente leggermente irrigidita dalla direzione di Maurizio Agostini alle ultime due repliche, che si stagliava con qualità nel lavoro fatto da Asher Fisch. Una direzione dignitosa, tirava forse solo un po' dietro nella lunga sezione con il pianoforte: Lazinsky il maestro polacco era il pianista Roberto Moreschi. La regia di Lamberto Puggelli, ripresa da Salvo Piro, è sul dettaglio, con scene e costumi di Luisa Spinatelli. Si ricorderà per il carattere delicato, intimo, da vero giallo, nei duetti d'amore, nel valzer del secondo atto, al notturno del piano, per le canzoni di Olga e di Sirex. Gli interpreti li vediamo in salotto a conversare, seduti, di spalle, attorno al pianoforte nella splendida apertura di sipario iniziale tra sagome controluce e vetrate illuminate - il tutto esaltante nelle luci intime degli interni tra sfondo e proscenio. La scenografia compatta al centro è forse troppo arretrata nello sfondo, risucchiando così l'azione dalla sala, ed i cantanti non sembrano mai cantare veramente verso il pubblico. ottime le altre interpretazioni, dalla contessa al cocchiere: Olga Sukarev Barbara Bargnesi, De Siriex Roberto de Candia, Dimitri Francesca Russo Ermolli, Desiré Cristiano Olivieri, Il barone Rouvel Gianluca Sorrentino, Grech Daniele Piscopo, Cirillo John Paul Huckle. Capita spesso, al San Carlo, per fortuna, di vedere spettacoli di buon livello, ma non sempre con tanta partecipazione in prima persona: applausi corali ripetutamente a scena aperta, ovazioni, in un teatro perlopiù pieno all'ultima replica.

Interpreti: Fedora Fiorenza Cedolins, Loris Ipanov Giuseppe Filianoti, Olga Sukarev Barbara Bargnesi, De Siriex Roberto de Candia, Dimitri Francesca Russo Ermolli, Desiré Cristiano Olivieri, Il barone Rouvel Gianluca Sorrentino, Grech Daniele Piscopo, Cirillo John Paul Huckle.

Regia: Lamberto Puggelli, ripresa da Salvo Piro

Scene: Luisa Spinatelli

Costumi: Luisa Spinatelli

Orchestra: del teatro di San Carlo

Direttore: Maurizio Agostini

Coro: del teatro di San Carlo

Maestro Coro: Marco Faelli

Luci: Bruno Ciulli

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