A Liegi una brutta Norma
Bravi i cantanti, ma pessimo l'allestimento, firmato da Davide Garattini Raimondi
Davvero una brutta Norma quella andata in scena a Liegi dopo vent’anni di assenza e firmata da Davide Garattini Raimondi. Ed è stato un peccato perché il cast merita di meglio. A parte Patrizia Ciofi che ha fatto un ammirevole sforzo per cantare l’impervio ruolo titolo, ma non ha la drammaticità e la potenza di voce per essere convincente nella parte, costringendo anche gli altri ad abbassare i toni, il resto del cast era degno davvero di scene e luci, costumi e coreografie meno incongruenti: un’accozzaglia d’ispirazioni senza logica, povere d’idee, con le luci in particolare assai poco efficaci e le vesti scintillanti rasentanti il comico, sopratutto i costumi dei romani Pollione e Flavio.
Ma Gregori Kunde in Pollione è così bravo che fa dimenticare sin dalle prime battute il suo buffo aspetto, voce potente ben controllata, tempi padroneggiati alla perfezione in tutti i suoi interventi, spesso sembrava con idee più chiare e appropriate della stessa direzione su come eseguire l'opera. L’orchestra guidata da Massimo Zanetti è sembrata infatti troppo spesso andare oltre quel ruolo di perfetto accompagnamento che Bellini ha previsto, eccedendo sopratutto in colorature.
La bella sopresa della serata, al suo debutto a Liegi, è stata il mezzosoprano Josè Maria Lo Monaco nel ruolo Adalgisa, bel timbro pieno che sa essere caldo e morbido quanto sufficientemente drammatico e artista dotata già chiaramente, duettando con Norma, di buone capacità interpretative. Di buon livello poi anche l’Oroveso del basso Andrea Concetti, autorevole nella prima parte, più vibrante nel lacerante finale.
Neppure con Casta Diva la Ciofi, che a Liegi ha debuttato come Norma, ha strappato invece l’applauso. Il soprano troppo spesso ha cantato con un filo di voce, a volte neppure si sentiva, coperta dagli altri cantanti e dal coro, questa volta un po' a briglia sciolta, le difficoltà tecniche sono state affrontate e vinte, il risultato è raffinato ma troppo esile e freddo. Comunque alla fine il pubblico le ha tributato pure onore riconoscendo la difficoltà della parte.
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