Le eroine romantiche di Véronique Gens
Venezia: il soprano francese inaugura la stagione della Fondazione Bru Zane
Recensione
classica
Il Festival Virtuosismi si è aperto nella cornice sfolgorante della Scuola Grande di San Rocco di Venezia con un omaggio alle eroine romantiche affidate alla personalità carismatica di Véronique Gens. Artista raffinata, dotata di una vocalità dagli impasti preziosi, attenti alle relazioni con la strumentazione e alla scavo del testo poetico, il soprano francese ha dato vita a una galleria di figure femminili nobili e appassionate, conducendo l'ascoltatore dalle "arie agitate" della dell'Iphigénie di Gluck, sapientemente affiancata alla Mèdée di Gossec e all'Andromaque di Kreutzer, all'impeto dell'aria di Ina nell'Ariodant di Méhul, già orientata decisamente al primo romantcismo, con il drammatico declamato che si scioglie naturalmente in una tenera espansività lirica.Ispirata alla cavatine francese era invece la seconda parte del programma, con la palpitante aria di Elizabeth nella versione francese del verdiano Don Carlos ("Toi qui sus le néant des grandeurs"), avvicinata alla straziante Didone di Berlioz (Ah!Ah! je vais mourir", da Les Troyens) e alla intensa Fidès da Le Prophète di Meyerbeer ("Ah!Mon fils!"). Le screziature vocali e la classe della Gens talvolta venivano sommerse dall'imponenza orchestrale de Les Talens Lyrique, guidata da Christophe Rousset. Notevole infatti, nonostante l'uso di strumenti d'epoca, la produzione di massa sonora, non sempre equilibrata tra le diverse sezioni (sfuggevano in particolare al controllo ottoni e percussioni). Venivano così a mancare una concertazione variegata e una sottile caratterizzazione stilistica. L'esito più convincente è apparso quello dell'Ouverture dalla Médée di Cherubini, resa con vigore drammatico ed efficace austerità.Pubblico caloroso, sala gremita, con un fuoriprogramma tratto dall'Enrico VIII di Saint -Saens.
Interpreti: Véronique Gens
Orchestra: Le Talens Lyrique
Direttore: Christophe Rousset
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