"La sonnambula": la musica c'è

Parigi: Pidò, Dessay e Pertusi di nuovo insieme

Recensione
classica
Opera Bastille
Vincenzo Bellini
25 Gennaio 2010
Da un Bellini all'altro, la regia fa flop. Pure lo svizzero Marco Arturo Marelli tradisce una crassa ignoranza musicale. Un'ignoranza dal duplice senso: indifferenza e analfabetismo. Tutto è leziosamente rassicurante in questa produzione: i fondali dipinti rappresentano vere montagne, nevica e quando Amina allude al "Puro, innocente fiore" le porgono un vero giglio. La scena è trapiantata nella hall di un albergo che sembra citare "La montagna incantata" di Mann. L'unico brivido di modernismo. Per il resto, tutto è pedantemente descrittivo: tanti dettagli inutili quanto confusi e pasticciati. E poi improvvisamente alla fine. Ecco la trovata: Marelli prende il rondò finale come un pezzo da concerto che Amina interpreta davanti ad un pubblico con Elvino che le regala un mazzo di fiori. Un momento gratuito e sconnesso dal resto. Una lettura meta-teatrale già trita e ritrita. E Manelli sente pure il dovere nel programma di sala di farci ingurgitare un polpettone pseudo-psicanalitico sul perché "La sonnambula" non finisce con un duo. E perché dovrebbe? Se avesse aperto qualche partitura, si sarebbe accorto che è assolutamente la prassi per tutta l'opera italiana dell'epoca. Ma come è possibile fare il regista all'Opéra di Parigi e trasudare tanta ignoranza musicale? La versione musicale ha tentato il riscatto. Michele Pertusi è un Conte Rodolfo ideale: ne possiede lo stile, le note e l'autorevolezza scenica. Bravissimo pure Javier Camarena. Travolta dagli applausi, Nathalie Dessay domina la parte pur essendo malata: i mezzi vocali (e i mitici acuti) restano inauditi. Scandalosamente inadeguata Marie-Adeline Henry. Evelino Pidò ha confermato la sua fama di specialista del bel canto: l'orchestra respira con i cantanti, offrendoci non pochi momenti di sensualità strumentale.

Note: Nathalie Dessay ha fatto annunciare di essere malata, ma di accettare comunque di cantare.

Interpreti: Michele Pertusi Il Conte Rodolfo Cornelia Oncioiu (Teresa), Natalie Dessay (Amina), Javier Camarena (Elvino), Marie-Adeline Henry (Lisa), Nahuel Di Pierro (Alessio)

Regia: Marco Arturo Marelli

Scene: Marco Arturo Marelli

Costumi: Dagmar Niefind

Orchestra: Orchestre de l'Opéra national de Paris

Direttore: Evelino Pidò

Luci: Marco Arturo Marelli

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